L’edilizia sociale rimane un banco di prova per la prefabbricazione. Ma oltre al costo contenuto, oggi gli edifici devono garantire adeguate prestazioni energetiche. La differenza, rispetto agli anni Sessanta, sta nei materiali e nella logica della progettazione integrata. Nel 2011 lo studio di architettura 5+1AA di Alfonso Femia e Gianluca Peluffo, le società di ingegneria IQuadro e AI e Rubner Objektbau, primo general contractor europeo per le costruzioni in legno, si sono aggiudicati l’appalto integrato di Aler Brescia per la progettazione e la realizzazione, nel quartiere San Polo, di quattro palazzine a quattro piani, per un totale di 72 appartamenti, 54 dei quali a canone sociale. Per la costruzione, completata in 5 mesi, si è fatto ampio ricorso alla prefabbricazione a secco, con l’impiego di pannelli portanti X-Lam (legno massiccio a 5 strati incrociati) di diverso spessore per le elevazioni e per gli orizzontamenti. La progettazione integrata avviata fin dall’inizio ha permesso di definire con precisione misure e aperture dei diversi componenti realizzati in fabbrica per un montaggio veloce e preciso in cantiere, con l’eliminazione dei ponti termici e un’elevata coibenza. Ogni unità abitativa è dotata di impianto di ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore per garantire il giusto ricambio d’aria evitando dispersioni. Principale fonte di approvvigionamento per il riscaldamento a radiatori e l’ACS è l’impianto di teleriscaldamento che dal termovalorizzatore A2A raggiunge il quartiere. È inoltre prevista, su parte della copertura di ogni edificio, l’installazione di un impianto fotovoltaico di 11,8 kWp.
Prospetti nord, sul lato parcheggi cantine che costituiscono due volumi separati, antistanti le palazzine. I coronamenti riprendono il profilo delle Prealpi |
Le soluzioni adottate, insieme alla scelta del materiale, hanno portato gli edifici in classe A secondo i parametri Cened, mentre sono in corso le verifiche CasaClima per l’accreditamento in classe B. Partendo dalla volontà di creare un rapporto con il contesto e il paesaggio, il basamento cantine è alloggiato in due volumi a un piano che precedono le elevazioni delle palazzine e che insieme ai posti auto, ai percorsi di accesso in asfalto colorato e alla sottile recinzione caratterizzano l’insediamento creando la giusta distanza dalla strada. A loro volta i coronamenti riprendono i profili delle vicine Prealpi, mentre rivestimenti in lamelle di legno, sia sui blocchi cantine che sugli edifici, donano profondità all’insieme con un gioco di movimenti che disegna tutti i lati degli edifici. La sistemazione a parco della parte nord del lotto completa un intervento di elevato valore ambientale e, grazie alla cura nelle scelte impiantistiche e dei materiali, immobiliare.
Planimetria dell’intervento. |