È stato calcolato che una vettura privata oggi resta ferma e inutilizzata in media per più di 23 ore al giorno, mentre le auto impiegate per il carsharing a flusso libero vengono utilizzate fino a cinque/sei volte di più.In futuro, i veicoli a guida autonoma del carsharing saranno in movimento sempre. Per raggiungere questo obiettivo, è essenziale che le flotte autonome del carsharing siano gestite nel miglior modo possibile.
Dalla prima formula station-based al flusso libero, dove l’auto si può prelevare e abbandonare ovunque, il carsharing è stato un successo immediato. Gli sviluppi futuri di questo modello di economia della condivisione – che trasformando l’auto da bene a servizio contribuisce ad alleggerire il traffico nelle città migliorando di conseguenza la qualità dell’ambiente – sono l’elettrico e la guida autonoma.
Lo afferma un libro bianco (pdf) preparato da car2go, uno dei principali operatori del settore, in un libro bianco diffuso in occasione del web summit di Lisbona, che illustra i cinque requisiti essenziali per la futura gestione di flotte a guida autonoma.
«Nessun altro servizio di mobilità potrebbe prepararsi in modo così completo all’imminente arrivo della guida autonoma se non il carsharing a flusso libero – afferma Oliver Reppert, Ceo di car2go. Chiunque punti a una gestione ottimale delle flotte deve necessariamente saper organizzare al meglio sia le auto sia i software, utilizzando algoritmi di apprendimento, big data e app. Noi stiamo già lavorando su questi punti».
Attualmente car2go gestisce una flotta combinata di circa 14.000 veicoli in 26 città e, per farlo, raccoglie preziose informazioni non solo per la semplice gestione delle auto, ma anche per creare algoritmi intelligenti che sviluppino una strategia di posizionamento dei veicoli rispondente alla domanda di mercato. In tal senso, requisito fondamentale è la cosiddetta demand prediction, vale a dire la previsione del momento e del luogo nel quale sarà richiesta un’auto nei prossimi minuti.
La previsione della domanda è un elemento essenziale per la gestione di flotte a guida autonoma, si afferma nel Libro Bianco. Tuttavia, l’elemento centrale di questo processo è la cosiddetta Fleet Intelligence, la funzione che consente di stabilire qual è l’auto più adatta a soddisfare un certo tipo di domanda. La complessità di questi algoritmi gestionali è enorme poiché l’uso di ogni veicolo implica ripercussioni su tutte le altre auto della flotta.
Secondo Reppert «per il carsharing l’uso di vetture a guida autonoma sarà un altro salto di qualità, così come in passato lo è stata la diffusione del concetto di flusso libero rispetto al carsharing station-based».