Living Patterns, Ico Migliore alla Busan Design Week

Dopo gli interventi di rigenerazione urbana Blue Line Park e Waterfront Door / Into the Ocean, lo studio Migliore+Servetto torna a Busan per la Design Week della città coreana con un nuovo progetto in partnership con la Dongseo University: Living Patterns, una serie di opere, tutti esemplari unici, esito della fertile commistione tra l’incisività del disegno di Ico Migliore e la tradizione millenaria dell’arte della ceramica coreana.

Fino al 25 giugno, nel contesto della Busan Design Week 2023, all’interno del Bexco Exhibition Center, nello spazio della Dongseo University – dove Migliore è Chair Professor – la mostra, con la direzione artistica di Ico Migliore, espone dodici opere in ceramica, tra cui 3 differenti rivisitazioni della tipica moon jar coreana, progettate dallo studio e plasmate dal ceramista italiano Giorgio Piva, che si affiancano a nove ceramiche a forma libera, sviluppate in parallelo da tre giovani designer coreane in collaborazione con artigiani locali.

Living Patterns è l’ulteriore espressione della ricerca sul pattern come lettura interpetativa del nostro intorno che con lo studio Migliore+Servetto Ico Migliore sta portando avanti da tempo.

Moon jar, schizzo © Ico Migliore

 

La Moon Jar (dal-hang-ari) è la tradizionale porcellana coreana bianca così chiamata per via del suo aspetto, caratterizzato da una forma rotonda e una superficie bianca lucente, che richiama quello della luna piena. Migliore+Servetto si propone di rielaborare questo archetipo dell’identità coreana mediante tagli netti e l’addizione dei pattern disegnati da Ico Migliore. Come un graffito da decodificare, i pattern costruiscono un disegno narrante che, se osservato da vicino, svela la ricchezza delle infinite microstorie di cui è composto.

La delicata compostezza delle due moon jar bianche viene rotta da due tagli verticali che aprono chirurgucamente la superficie concava, rivelando con forza l’emergere dei pattern sui toni del rosso e del bianco. Il colore caldo e acceso restituisce la vitalità di scenari abitati che brulicano di storie e persone.
La terza moon jar a firma dello studio, invece, si offre come un involucro nero sordo, una superficie quasi ovattata su cui i pattern emergono in rilievo, come un sigillo.

«Il vaso è un pattern, è un modo di lavorare nel tempo un certo tipo di ceramica – afferma Ico Migliore. È come se spaccandolo andassi a scoprire cosa contiene, rivelando delle microstorie di personaggi, di città che cambiano, di interazioni tra le persone, di vuoti e di spazi. Tagliare significa animare l’oggetto liberando nuovi scenari abitati. La città come casa collettiva, paesaggi che sono tessiture di pensieri».

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