Il 7 aprile inaugura al Design Musem di Londra la prima grande mostra di Ai Weiwei incentrata sul progetto, sull’architettura e sul fare dell’uomo, interpretati dall’artista e attivista cinese come elementi che ci consentono di comprendere e distinguere ciò a cui diamo valore.
Accompagnati da Water Lilies #1, la monumentale (più di 15 metri di lunghezza) riproduzione del trittico delle Ninfee di Claude Monet realizzata da Ai Weiwei con 650.000 pezzi di lego in 22 colori, i visitatori incontreranno centinaia di migliaia di oggetti – dall’Età della Pietra ai mattoncini Lego – stesi sul pavimento della gallery del museo e organizzati in cinque grandi capitoli:
Still Life. 1.600 utensili dell’Età della Pietra a ricordarci che le radici del design risiedono nella necessità della sopravvivenza, Accostati fianco a fianco, teste d’ascia, coltelli, scalpelli e ruote vengono prsentati come un campo di sapere dimenticato.
Left Right Studio Material. Migliaia di frammenti di sculture in porcellana prodotte da Ai Weiwei e distrutte nel 2018, quando il suo studio venne demolito dal regime cinese. I frammenti testimoniano la repression subita da Ai Weiwei ma anche la sua capacità di traformare in arte la distruzione.
Spouts. Qui 200.000 becchi di teiere e vasi di porcellana fabbricati a mano durante la dinastia Song (960 – 1279) e distrutti perché imperfetti testimoniano l’entità della produzione di porcellana cinese un millennio fa.
Untitled. Apparentemente preziose e delicate, 100.000 palle da cannone costruite in ceramica e porcellana nello stesso periodo, incredibilmente venivano usate come munizioni.
Untitled (Lego Incident). Ai Weiwei iniziò a usare mattoncini di Lego nel 2014 per creare ritratti di progionieri politici. Quando la Lego, su pressione del governo cinese, rifiutò di vendergliene di nuovi, Ai Weiwei venne sommerso di mattoncini donati dal pubblico di tutto il mondo. Quei mattoncini vengono esposti ora per la prima volta al Design Museum.
Oltre a questi ‘pavimenti di oggetti’, Making Sense presenta anche dozzine di oggetti e opere che esplorano la tensione tra passato e presente, tra fatto a mano e prodotto seriale: un’urna della dinastia Han decorata con un logo della Coca-Cola sintetizza questo contrasto, mentre la trasfromazione di oggetti di uso quotidiano – un casco da cantiere contraddittoriamente plasmato in vetro, due rotoli di carta igienica in vetro e in marmo, un iPhone scolpito da un blocco di giada – manifesta l’inutilità di ciò che consideriamo prezioso e da conservare.
Per contro, fotografie e video prodotti dall’artista testimoniano l’entità della distruzione dell’architettura tradizionale cinese durante i decenni del boom economico, sollevando interrogativi sulla perdita della sensibilità estetica legata alla modernizzazione del Paese.
«Making Sense è una mostra concentrata su un concetto molto preciso, il design – ha spiegato Ai Weiwei – che offre una ricca esperienza su quel che il design è e sul modo nel cquale il design ci collega al nostro passato e al nostro presente».
Ai Weiwei: Making Sense è visitabile fino al 30 luglio 2023.