Mercoledì 29 maggio 2019 alle ore 17:30 a Roma, presso Palazzo Carpegna, sede dell’Accademia Nazionale di San Luca, si terrà la conferenza Conservazione e Progetto di Architettura, di Massimo Carmassi.
Si tratta del primo appuntamento del ciclo di conferenze “L´architettura e l´arte contemporanea in un paese antico” coordinato da Francesco Cellini e Francesco Moschini.
La conservazione di un edificio antico è necessaria e non contrattabile salvo eccezioni marginali. Se non c´è conservazione dell´esistente non c´è restauro. Per garantirne il successo disponiamo di tutte le tecniche necessarie, anche se i problemi relativi alla protezione sismica non sono facilmente risolvibili, e talvolta addirittura irrisolvibili a meno di distruzioni che ne annullano il valore storico e la qualità estetica.
Massimo Carmassi, restauro dell´ex-panificio militare di Verona per il riuso come sede della facoltà di Economia dell´Università di Verona (foto ©Mario Ciampi). Nel 2015 questo progetto ha vinto il Premio Medaglia d´Oro all´Architettura Italiana |
Le nuove funzioni da accogliere in un palazzo antico, anche nel caso in cui siano simili a quelle originali, richiedono adeguamenti a standard contemporanei. È necessario dunque che esistano compatibilità dimensionali e qualitative tra nuove destinazioni e antico edificio che le ospiterà.
Anche nel caso più favorevole al nuovo uso il progetto architettonico, che comprende anche il disvelamento delle stratificazioni, le strutture, gli impianti e la sicurezza, ha l´opportunità e la responsabilità di conservare o meno il valore storico e materiale del palazzo ed eventualmente di incrementarlo.
Nei casi più fortunati come i monumenti d´autore il progetto architettonico può coincidere con il progetto di conservazione.
Poiché l´esperienza fa pensare che questo risultato non sia sempre facilmente raggiungibile vale la pena discuterne ancora attraverso qualche esempio.
Massimo Carmassi (foto ©La Triennale, Gianluca Di Ioia) |