Saib presenta al Salone del Mobile.Milano, all’interno di S.Project, un progetto espositivo per l’interior design che illustra tutte le applicazioni possibili dei pannelli nobilitati Mathera.
Nata dalla collaborazione tra l’azienda e Diego Grandi e ispirata al mondo lapideo, la superficie consente di proporre un ventaglio infinito di soluzioni d’arredo: piani di lavoro, mobili cucina e bagno, boiserie e ante ma anche arredi per l’home office, contenitori multiuso e tavoli per gli ambiti residenziale, contract e hospitality.
Il prodotto è realizzato abbinando un sottile strato di polveri di legno, pietra e quarzi, provenienti da scarti di lavorazione, amalgamate con leganti resinosi, a un pannello truciolare Saib prodotto esclusivamente attraverso il recupero e la rigenerazione di legno a fine vita.
Tre le texture proposte: Selce, Areia e Gipso.
Selce esplora il mondo delle pietre a spacco evocando le leggere increspature dell’ardesia, dovute alle lavorazioni di cava.
Areia è una texture uniforme e compatta disseminata di granelli minerali a contrasto e dai leggeri rilievi tridimensionali che evocano la bocciardatura della pietra arenaria.
Gipso è una superficie morbida e setosa al tatto che reinterpreta la consistenza malleabile del gesso, animata da un leggero movimento e da accenti monocromatici.
Solida, compatta tecnologicamente avanzata, Mathera garantisce un’alta resistenza a urto, graffio e strofinamento ed è ecologica: il legno, la pietra e il quarzo vengono infatti riportati a nuova vita attraverso un processo di recupero e rigenerazione su cui si basa tutta la produzione dell’azienda.
Durante la fiera, Mathera viene comunicata in modo coinvolgente dai due capitoli del cortometraggio Mathera.Changing Matters, girato in presa diretta dal regista Cristiano Bendinelli, e proposti in loop all’interno dello stand per tutta la durata del Salone.
Il primo capitolo propone una serie di inquadrature della superficie inserita in paesaggi ipnotici. Il secondo capitolo presenta invece una sequenza di immagini in cui la superficie incarna nuovi scenari di produzione, di prodotto e di progetto.
Ritmato da una colonna sonora imbastita su campionamenti di rumori e suoni di macchinari, il filmato segue e destruttura il processo di produzione industriale, sottolineando il rapporto tra naturale e artificiale.