Migliore+Servetto e Karmachina per il rinnovato museo di Schengen

Al pari del Trattato firmato il 14 giugno del 1985, anche il museo di Schengen e il battello Prinzessin Marie-Astrid Europa ancorato sulle rive della Mosella dove i rappresentanti di Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi firmarono l’accordo, avevano bisogno di ‘manutenzione’.

Inaugurato il 14 giugno di quest’anno, il progetto di allestimento permanente e di multimedia design del rinnovato museo porta la firma dello studio Migliore+Servetto, in collaborazione con Karmachina.

 

Ph. ©Andrea Martiradonna, courtesy M+S

 

L’intervento ha riguardato anche la riqualificazione e il riallestimento del battello e della sua struttura storica, mantenendo l’impianto originale dell’imbarcazione e instaurando un dialogo con il nuovo allestimento museale. Nella sala del ponte superiore le finiture e i materiali, come le tende e le lampade, richiamano l’atmosfera e l’estetica di quarant’anni fa, integrandosi con le installazioni e gli arredi contemporanei. Per il ponte inferiore del battello è stato ideato un sistema flessibile e multifunzionale, in grado di assumere configurazioni spaziali differenti e di rispondere a diverse necessità.

 

Ph. ©Andrea Martiradonna, courtesy M+S

 

Quanto al museo, l’exhibit design sviluppa un percorso a tappe, tra il fisico e il digitale, giocato in chiave intuitiva, interattiva e ludica, che alterna anche momenti di approfondimento e di riflessione.

 

Ph. ©Andrea Martiradonna, courtesy M+S

In una progressione lineare di testi e oggetti legati ai temi delle quattro sezioni principali, si incontrano 19 installazioni, ognuna diversa per contenuto, forma e multimedialità, nel fluire di un percorso circolare culminante nel cuore narrativo centrale del ‘Cube’, che rappresenta il concept creativo “senza confini” tra i Paesi e la moltitudine di persone che ne fanno parte.
All’esterno del Cubo un pattern di bandiere europee, amplificato da un sistema specchiante, simboleggia i valori di unione e cooperazione, mentre l’installazione interna racconta le testimonianze di persone provenienti dall’interno e dall’esterno dello spazio Schengen.

«Questo progetto – ha commentato Ico Migliore – ci ha dato l’opportunità unica di lavorare su due luoghi espositivi non convenzionali, profondamente diversi ma fortemente connessi tra loro: un museo permanente e il battello itinerante. Ponendo in dialogo i due spazi, abbiamo sviluppato un museo contemporaneo concepito come organismo aperto, permeabile, e narrante, capace di attivare allo stesso tempo memoria, emozione e conoscenza. Schengen non è solo un luogo, è un concetto di civiltà: a quarant’anni dalla firma dell’Accordo, poter contribuire a raccontarne la storia è per noi motivo di orgoglio».
Mara Servetto e Ico Migliore (ph. ©Andrea Martiradonna).

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