Nel permafrost l’archivio digitale offline per i posteri

Anche il Museo Nazionale Norvegese ha depositato nell’Artic World Archive, il caveau sotterraneo alle isole Svalbard, una copia digitale dei 400mila oggetti della propria collezione, che comprende opere dall’antichità fino ai nostri giorni, tra cui l’Urlo di Munch.

 

Edvard Munch, l’Urlo, 1893

L’Arctic World Archive si trova in un’ex miniera di carbone presso Longyearbyen, in condizioni ottimali per l’archiviazione dei dati a lungo termine, e la tecnologia di archiviazione sviluppata da Piql, la società norvegese che lo gestisce, è attualmente il supporto dati più sicuro e durevole al mondo. Non richiede energia ed è progettato per garantire l’accessibilità futura, oltre a mantenere i dati al sicuro da attacchi informatici.

 

Le isole Svalbard

Oltre alla collezione storica, il museo ha depositato anche immagini ad alta risoluzione di tre artiste selezionate per l’occasione: la pittrice norvegese Harriet Backer (1845-1932), Britta Marakatt-Labba (n. 1951), un’artista Samí i cui tessuti ricamati raffigurano la storia culturale e politica dei popoli dell’estremo Nord, e Eline Mugaas (n. 1969).

Altre istituzioni che archiviano i propri dati nell’Arctic World Archive sono la Biblioteca Vaticana, il Moderna Museet svedese e la piattaforma software open source Github.

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