NUOVA LUCE PER I FORI IMPERIALI

I sistemi a led ERCO illuminano uno dei siti archeologici più importanti al mondo: l´area compresa tra il Campidoglio, il Palatino e il Quirinale è protagonista di un grande intervento d’illuminazione artistica e di valorizzazione firmato dal maestro Vittorio Storaro, vincitore di tre premi Oscar per la fotografia per Apocalypse Now, Reds e L´ultimo Imperatore, e dall’architetto Francesca Storaro che ha realizzato anche il progetto illuminotecnico.

Inaugurato lo scorso 21 aprile, data in cui si celebra il Natale di Roma, l’intervento è stato curato e realizzato dal Comune di Roma Capitale con il sostegno di Acea e di Unilever per la parte progettuale con l’intendo di raccontare, attraverso la luce, la grande storia dell’Impero Romano.

Per la realizzazione tecnica di un intervento così importante e ambizioso – spiega Andrea Nava, ad ERCO Italia – il progettista ha scelto corpi illuminanti a Led che, grazie a sistemi ottici all’avanguardia, garantiscono elevate performance e un’altissima precisione. ERCO per questo progetto ha anche sviluppato apposite lenti speciali studiate specificatamente da Vittorio e Francesca Storaro, per adattare la distribuzione della luce alle complessità di un sito archeologico come i Fori Imperiali. Arte e tecnologia sono un connubio molto importante per noi e fanno parte del DNA di ERCO, che continuerà a mettere in campo energie e know-how per favorire la valorizzazione della cultura in Italia e nel mondo.

In particolare, l’intervento di illuminazione ha interessato le aree del Foro di Augusto, il Foro di Nerva e il Foro di Traiano.  

L’illuminazione del Foro di Augusto è basata sull’equilibrio tra luce selettiva, monodirezionale, uniforme e soffusa: un’onda di luce, dal basso, avvolge con grande intensità il Tempio di Marte Ultore e si attenua gradualmente dal basso verso l’alto per abbracciare il perimetro della muraglia che circoscrive con le due Esedre il Foro. La figura di Augusto, portatore della Pax Romana, è simboleggiata invece da una luce che scende dall’alto ed è caratterizzata da una morbidezza lunare. L’area del Foro circostante il Tempio è illuminata dall’alto con toni neutrali, morbidi e uniformi.

L’illuminazione del Foro di Nerva prevede una serie di luci che, con un assetto unilaterale, dal basso verso l’alto definiscono uno specifico spazio di appartenenza, quello appunto dell’area dove sorgeva il tempio di Minerva. Al di sopra della linea muraria, una seconda serie di dispositivi illumina in maniera uniforme, morbida e neutrale tutto il suolo centrale del Foro. Da questo “tappeto” luminoso emergono altri elementi architettonici che componevano il basamento del Tempio di Minerva: il Pronao, le cosiddette “Colonnacce” illuminate dal basso secondo una specifica assialità direzionale alle colonne stesse.

 

Il Foro di Traiano trova nella Colonna Traiana il suo punto focale e centrifugo enfatizzato da una serie di luci morbide lungo il perimetro della sua base quadrata. Per quanto riguarda la Basilica Ulpia, le sue colonne parallele sono illuminate dal basso verso l’alto, mentre il pavimento centrale è enfatizzato da una luce uniforme.

Nel realizzare la nuova illuminazione dei Fori Imperiali sono stati utilizzati solo apparecchi con tecnologia LED ERCO per garantire performance elevate con consumi energetici estremamente contenuti: l’impegno di potenza dell’impianto è di soli 28 KW per una superficie di oltre 20.000 mq. Inoltre, la flessibilità dei sistemi ottici intercambiabili (e brevettati) rende possibile modificare il fascio di luce in base alle diverse esigenze garantendo un’ altissima precisione progettuale. Ad esempio, per illuminare la Colonna Traiana è stata installata la stessa famiglia di proiettori con caratteristiche diverse: si passa dalle ottiche wallwasher per un’ illuminazione diffusa del basamento ad ottiche spot da 16° per la parte centrale della colonna e ottiche narrow spot da 7° per la parte terminale per assicurare una perfetta lettura delle incisioni lungo tutta l’altezza della colonna.

Oltre che per la robustezza e l’elevata efficienza luminosa, i dispositivi luminosi ERCO si caratterizzano anche per l’accurata selezione (binning) dei diodi, fondamentale in un progetto di vaste dimensioni come questo, che prevede l’utilizzo di apparecchi sia a luce bianca calda (3.000K°) per segnalare l’elemento architettonico principale caratterizzante ogni singolo Foro e a luce bianca neutra (4.000 K°) per illuminarne le restanti aree. Fondamentale dunque è stato garantire la stabilità e l’identica tonalità del colore della luce per evitare che lo stesso elemento architettonico presenti differenze cromatiche visibili.

Di lunga durata nel tempo e minima manutenzione, le sorgenti LED sono perfette per adattare i livelli di luminosità necessari, creare gerarchie percettive e programmare differenti scenografie luminose. A tal fine tutti i proiettori sono dotati di alimentatori dimmerabili DALI o di dimmer a taglio di fase gestiti da un sofisticato sistema di controllo progettato da HELVAR che permetterà di regolare con assoluta precisione l’intensità luminosa degli apparecchi, che possono essere dimmerati con continuità dal 100% all´1% senza nessuna variazione percepibile sulla tonalità della luce o sulla resa cromatica.

Ogni singolo Foro avrà una sua centralina di gestione separata posta in un locale interno. I tre impianti fanno capo ai Digidim Router 910 di Helvar che, attraverso i bus DALI, agiscono sugli apparecchi illuminanti controllati da dimmer. I tre sistemi sono connessi tramite rete internet a un sistema informativo centralizzato che fa capo a una control room, dove i facility manager possono svolgere le operazione di controllo e manutenzione e agire sulla scenografia luminosa preimpostata per esigenze straordinarie di illuminazione. L’intero impianto è infine è collegato a un orologio astronomico che, al tramonto, attiva automaticamente la scenografia programmata e ingegnerizzata per esaltare le caratteristiche architetturali dei fori e soddisfare le richieste e le esigenze del lighting designer.

Le famiglie di proiettori ERCO utilizzate nel progetto sono  Lightscan, Parscoop, Grasshopper, Beamer e Focalflood. Caratteristiche comuni:

  • LED di potenza su circuito stampato a nucleo metallico
  • efficienza > 100lm/W
  • SDCM < 2
  • L80B10 @ 50000h
  • 3000K e 4000K
  • collimatori ottici in tecnopolimero
  • componentistica elettronica DALI con intervallo di dimmerazione
  • 1-100%
  • IP 65
  • corpo in fusione di alluminio anticorrosione
  • trattamento no-rinse
  • classe di efficienza energetica EEI A+

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