Orsanmichele, completato il restauro della chiesa e del museo delle sculture

Riaperto al pubblico a Firenze, dopo il restauro e il riallestimento del museo e della chiesa promosso dal Ministero della Cultura, lo straordinario complesso di Orsanmichele, parte integrante del gruppo statale dei Musei del Bargello diretto fino ad oggi da Paola D’Agostino.

Il progetto degli studi Map Architetti e Natalini Architetti ha riguardato in particolare la chiesa e il riallestimento del museo delle sculture al primo piano, che dagli anni Ottanta ospita le 13 statue di santi che in origine erano collocate nelle nicchie delle facciate dell’edificio.

 

10. L’esterno del complesso di Orsanmichele (ph. ©Nicola Neri, courtesy Musei del Bargello).

 

Confrontandosi da una parte con l’architettura trecentesca restaurata dagli Archizoom negli anni ’60 e dall’altra con l’esigenza di osservare le statue da un punto di vista analogo a quello originario, a due metri di altezza, il nuovo allestimento della sala del granaio colloca le sculture su un podio, incorniciate da un fondale che ripropone l’idea stilizzata dei tabernacoli mettendo in risalto le opere.

 

Il Museo delle sculture nel nuovo allestimento (ph. ©Lorenzo Mennonna, courtesy Musei del Bargello).

 

Nel rispetto dell’architettura, gli elementi dell’allestimento sono stati disposti all’interno del salone assecondandone le regole geometriche e gli allineamenti in modo che le statue vengano a trovarsi in corrispondenza delle strade sulle quali erano affacciate originariamente, ripristinando le relazioni spaziali un tempo esistenti tra le figure dei gruppi scultorei. Al centro della sala quattro grandi pannelli ne illustrano, anche graficamente, la storia e quella del loro inserimento nei tabernacoli.
I materiali di rivestimento evocano la pietra forte e il marmo delle facciate, mentre le bordature in metallo evidenziano la linearità degli elementi in armonia con il restauro degli anni Sessanta così come i nuovi supporti metallici delle grandi vetrate al piano primo e secondo.

Per quanto riguarda la chiesa, l’intento è stato quello di rinnovare lo stretto legame che ha sempre avuto con la città. Incorniciati dal volume minimale delle nuove bussole di accesso in metallo scuro, ora i portali della chiesa possono essere completamente aperti così che già dalla via dell’Arte della Lana sia possibile apprezzare l’interno, con il bellissimo tabernacolo dell’Orcagna.
La nuova illuminazione progettata dallo studio Rossi Bianchi Lighting Design fa risaltare la spazialità e la ricchezza di dettagli della chiesa, dell’altare e del tabernacolo.

 

La chiesa di Orsanmichele con il tabernacolo dell’Orcagna (ph. ©Nicola Neri, courtesy Musei del Bargello).

 

La temporanea chiusura del Complesso di Orsanmichele ha consentito inoltre di intraprendere una consistente serie di operazioni di restauro e manutenzione straordinaria delle sculture, dei dipinti murali, dei paramenti lapidei della Chiesa e di alcune delle celebri statue conservate al Museo, oltre alla realizzazione dei supporti per la messa in sicurezza delle opere, interventi questi diretti da Benedetta Matucci funzionaria storica dell’arte e responsabile del Complesso di Orsanmichele con Benedetta Cantini, funzionaria restauratrice dei Musei del Bargello.

Particolare degli affreschi sul soffitto della chiesa (ph. ©Nicola Neri, courtesy Musei del Bargello).

 

Crediti

  • Località Firenze
  • Committente Ministero della Cultura
  • Studio di fattibilità precedente la gara a inviti Daniele Lauria
  • Progetto architettonico Map Architetti (capogruppo) e Natalini Architetti
  • Progetto illuminotecnico RossiBianchi Lighting Design
  • Progetto impianti Cma Engineering
  • Progetto strutture delle sculture Sertec
  • Direzione lavori Tommaso Barni (Map Architetti)
  • Direttore operativo Benedetta Matucci
  • RUP Maria Cristina Valenti (fino al 31/12/2021); Costantino Ceccanti (dal 01/01/2022)
  • General contractor Impresa Salvatore Ronga
  • Movimentazione e riposizionamento sculture Arterìa
  • Supporti sculture Fucina Ervas di Alessandro Ervas
  • Lavori di allestimento Opera Laboratori
  • Grafica museale Studio Paper Paper
  • Illuminazione iGuzzini
  • Vetri Trait D’Union
  • Ponteggi DK Srls e Hasa Elvis
  • Investimento complessivo 1.135.026 euro
  • Cronologia 2019-2024

La singolare storia del complesso di Orsanmichele

 

Sull’area di un oratorio dedicato a San Michele circondato da un giardino (da cui il nome San Michele in Orto o Orsanmichele), all’inizio del Duecento l’ex-convento benedettino diviene la sede cittadina del mercato del grano. Nel 1284, Arnolfo di Cambio vi costruisce una grande loggia adibita al commercio, che si arricchisce d’importanza nel 1290, quando al suo interno viene affrescata un’immagine della Madonna.

La cosiddetta “Vergine del Grano” si rivela foriera di miracoli e da quel momento inizia la doppia vita di Orsanmichele: luogo di commercio e di preghiera. A causa di un incendio, all’inizio del 1300, la struttura viene restaurata e ripensata, sempre tenendo conto della doppia funzione. È il 1337 quando si avvia il nuovo cantiere in cui prende forma la fabbrica che ancora oggi si può ammirare, caratterizzata dalle 14 nicchie sulle facciate, ciascuna “abitata” dalla statua di uno o più santi.  Le nicchie, volute dalle Arti fiorentine, si popolano negli anni di capolavori firmati da più importanti artisti del Quattrocento fiorentino: Lorenzo Ghiberti, Donatello, Nanni di Banco, Andrea del Verrocchio, Baccio da Montelupo, Giambologna.

All’interno della chiesa un altro grande artista, Andrea di Cione detto l’Orcagna, dà vita a un imponente tabernacolo che racchiude la Madonna delle Grazie dipinta da Bernardo Daddi.

Nel 1569 Cosimo I trasforma i piani superiori di Orsanmichele in un archivio. È in questa occasione che Bernardo Buontalenti progetta l’arco esterno munito di scala, per l’ingresso diretto all’archivio: struttura che dà al monumento la sua forma definitiva.

Negli anni Sessanta del Novecento, in occasione del settimo centenario dalla nascita di Dante, arriva il momento di nuovi e strutturali lavori che prevedono, tra le altre cose, la costruzione di una moderna scala di collegamento tra il primo e il secondo piano progettata dallo studio Archizoom.
Il secondo piano offre una splendida vista su Firenze e ospita da decenni le statuine che un tempo ornavano la sommità delle colonne delle trifore esterne. Negli anni Ottanta, per i rischi derivanti dall’inquinamento, le grandi statue vengono tolte dalle nicchie, restaurate, sostituite da copie e trasferite al primo piano del palazzo nella grande sala espositiva che, allestita secondo il progetto di Paola Grifoni, diviene il museo delle sculture di Orsanmichele, aperto al pubblico per la prima volta nel 1996.

Nel 2005 chiesa e museo vengono affidati per decreto ministeriale alla gestione della Soprintendenza per il Polo Museale Fiorentino (oggi guidata da Antonella Ranaldi). Dal 2015 il Complesso di Orsanmichele fa parte dei Musei del Bargello.

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