PALERMO ATLAS BY OMA IN VISTA DI MANIFESTA 12

Alcuni giorni fa il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il direttore di Manifesta Hedwig Pijen e l´architetto Ippolito Pestellini Laparelli, partner di Oma, hanno presentato Palermo Atlas, lo studio interdisciplinare preliminare alla realizzazione di Manifesta 12, la rassegna biennale itinerante di arti visive che dal 15 giugno al 4 novembre 2018 avrà sede nel capoluogo siciliano.

 Una vista di Palermo oggetto del Progetto Atlas; la metodologia del lavoro di ricerca è di Oma

 

Il documento, che si pone come nuovo modello di mediazione creativa per la pianificazione futura della città, è stato curato da Oma (Office for Metropolitan Architecture), lo studio di Rem Koolhaas.

Coordinato dall´architetto Ippolito Pestellini Laparelli, partner di Oma, Palermo Atlas trasforma il nomadismo di Manifesta in un percorso di mutamento destinato a lasciare un´eredità tangibile alla città.

È la prima volta che Manifesta invita uno studio di architettura in qualità di mediatore creativo: lo scopo era disporre di esperienze esterne capaci di offrire nuove prospettive per la vecchia città e ricercare nuove e potenziali vie in collaborazione con i cittadini e le organizzazioni sociali e imprenditoriali di Palermo.

Interno del teatro Garibaldi, che ospiterà Manifesta 12, la rassegna biennale itinerante di arti visive

 

Il lavoro di Oma parte da un punto di vista secondo il quale non esiste un approccio unico per definire Palermo.

«Palermo – afferma Ippolito Pestellini Laparelli – non può essere ridotta a una precisa definizione. È un mosaico di frammenti e di identità emergenti provenienti da centinaia di incontri e scambi fra differenti civiltà. La sua archeologia, l´eredità culturale, i tratti somatici e gli ecosistemi sono le prove tangibili di un sincretismo duraturo. Oggi la città può essere considerata un arcipelago del globale: non una città globalizzata, ma un incubatore di differenti condizioni globali. Funziona come un nodo di un sistema geografico esteso, che va ben oltre la zona mediterranea europea». 

Utilizzando la metodologia di Oma, Palermo Atlas indaga il complesso carattere della città attraverso diverse scienze interdisciplinari: l´architettura, l´archeologia, l´antropologia, la ricerca archivistica, la storia personale e i media.

 

I risultati del progetto saranno riportati grazie al lavoro di quattro mediatori creativi interdisciplinari: oltre a Ippolito Pestellini Laparelli, sono coinvolti il regista olandese Bregtje van der Haak, l´architetto e studioso spagnolo Andrés Jaque e il curatore svizzero di arte contemporanea Mirjam Varadinis.

Le risorse private del progetto sono reperite dalla Fondazione Manifesta. Come epicentro di tutte le iniziative è stato individuato il Teatro Garibaldi, che ospita una mostra sulle passate edizioni di Manifesta e che a breve diverrà un polo culturale da cui si dipartiranno una serie di percorsi di attraversamento della città.

Entro fine luglio una parte della ricerca sarà trasformata in un programma da riempire di contenuti artistici attraverso un processo di selezione che si dovrebbe concludere a settembre. Sono previste attività espositive collaterali che riguarderanno artisti del territorio, lavori in residenza e altre iniziative, che vedranno protagoniste gallerie, università e centri culturali a carattere internazionale.

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