PARMA, NUOVA VESTE PER LA GALLERIA NAZIONALE

Presentati nei giorni scorsi i nuovi allestimenti dell’ala nord della Galleria Nazionale di Parma che ha sede all’interno del complesso monumentale della Pilotta.

Il progetto di riscrittura museologica e museografica delle opere del Cinquecento e del Seicento presenti negli spazi dell’ala nord si inserisce in un percorso di ridefinizione dell’identità culturale del complesso monumentale avviato dal nuovo direttore, Simone Verde, subito dopo il suo insediamento nel maggio 2017. 

 

I cinque istituti della Pilotta – Teatro Farnese, Biblioteca Palatina, Galleria Nazionale, Museo Bodoniano e Museo Archeologico – finalmente riaccorpati in un’unica istituzione, tornano a interpretare il ruolo culturale che per secoli è stato un punto di riferimento a livello europeo.

Numerosi e capillari gli interventi di valorizzazione realizzati in questi due anni di lavoro, come il recente restauro e la ricollocazione della cornice autentica disegnata da Petitot per il dipinto La morte di Virginia di Doyen, catalogato con il numero 1 di inventario delle collezioni della Galleria Nazionale e simbolicamente tassello iniziale della vicenda collezionistica dei Borbone a Parma. Il complesso monumentale della Pilotta sta restituendo alla città un patrimonio culturale di inestimabile valore in vista di Parma 2020 attraverso una serie di iniziative culturali ad ampio spettro che coinvolgono istituzioni locali e nazionali come le celebrazioni per i Quattrocento anni del Teatro Farnese del 2018 e la mostra su La Scapiliata di Leonardo da Vinci del 2019, inserita nel programma ufficiale delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte del genio italiano.

Il riallestimento dell’ala nord ha interessato un’area interessata dagli interventi museografici di Guido Canali (che ha prestato la propria consulenza anche in questa occasione) caratterizzati da un’estetica affine all’archeologia industriale e incentrati su criteri di versatilità e modularità.

 

Il nuovo allestimento, realizzato ottimizzando le strutture preesistenti e ripensando il percorso espositivo, ha l’obiettivo di restituire una contestualizzazione dell’opera esaltando al contempo la versatilità storica del sistema di allestimento.

Per rispettare l’equilibrio complessivo della museografia, sono stati utilizzati i setti disegnati da Canali per frazionare la lunga campata dell’ala nord e creare una dimensione più raccolta e intima della fruizione, rispettando allo stesso tempo la monumentalità architettonica di questi spazi.

Il percorso si apre con una monumentale sala dedicata ai dodici Apostoli di Murillo e procede con opere di pittura emiliana del Seicento e grandi pale d’altare di Guercino, Lanfranco e Nuvolone. 

 

Le diverse cromie dei pannelli e le nuove didascalie sottolineano un percorso di visita articolato per sezioni tematiche, in cui i soggetti religiosi si alternano alla natura morta, proseguendo con capricci e bellissime vedute di Bellotto e Canaletto, con tre grandi tele di Tiepolo, Piazzetta e Pittoni provenienti dal convento dei Cappuccini di Parma per concludersi con le due grandi battaglie dipinte nel Settecento dal pittore di corte Ilario Spolverini dedicata ai fatti storici della battaglia di Fornovo (1495), affiancati dai ritratti in abiti militari di alcuni protagonisti della famiglia Farnese e dei Borbone.

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