Ottocento metri quadrati ricoperti di specchi calpestabili, una nuova temporanea pavimentazione per la Sala Ipostila del Castello Maniace, dove si moltiplicano le immagini delle volte a crociera, delle colonne in pietra luminosa, della sobria architettura normanna.
Passi, la coinvolgente installazione itinerante di Alfredo Pirri, giunge per la prima volta in Sicilia, dal 17 maggio al 31 dicembre, operando un’affascinante trasformazione di un monumento millenario con la forza concettuale e visionaria dell’arte contemporanea.
Camminando sopra la superficie – calpestabile in sicurezza grazie al tipo di materiale utilizzato – il pubblico diventa protagonista di una performance collettiva frantumando gli specchi. Sul pavimento in frantumi “galleggiano” alcuni reperti provenienti dal Museo Archeologico di Siracusa, in dialogo con le leggerissime sfere colorate realizzate dall’artista.
In una seconda sala, intitolata all’aspetto grafico e progettuale del lavoro, sono esposti frammenti di capitelli ritrovati in loco, memorie storico-architettoniche accostate ad altre opere di Pirri: due nuovi disegni e una maquette di specchi dedicati al Maniace, insieme a una serie di acquerelli recenti.
Il Castello Maniace, luogo fortificato dai tempi degli antichi Greci, poi roccaforte bizantina – il nome viene dal comandante Giorgio Maniace, Principe e Vicario dell’Imperatore di Costantinopoli – fu edificato, per come lo conosciamo oggi, dall’architetto Riccardo da Lentini su ordine di Federico II di Svevia.
Era il 1232 e una straordinaria testimonianza storico-artistica iniziava a prendere forma in posizione dominante il mare e la città di Siracusa.
Oggi il Castello è un bene di pertinenza della Soprintendenza regionale di Siracusa.
PASSI è il titolo di una serie di installazioni avviata nel 2003 da Alfredo Pirri (Cosenza, 1957) – uno dei maggiori esponenti dell’arte contemporanea italiana – con un fortunato intervento all’interno della Certosa di San Lorenzo a Padula (Salerno), a cura di Achille Bonito Oliva. Da quel momento il progetto è stato accolto in diverse sedi storiche, in Italia e all’estero: edifici religiosi come la Certosa di Padula e l’Abbazia di Novalesa, spazi culturali come il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro e la Cinemateca jugoslava di Belgrado, istituzioni museali come Palazzo Altemps (Roma), Museo Novecento (Firenze) e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (Roma), siti archeologici come il Foro di Cesare (Roma) o industriali come l’ex Centrale termoelettrica di Daste e Spalenga a Bergamo e l’ex bunker antiatomico di Tito a Konjic, in Bosnia.
Da un’idea della curatrice, Helga Marsala, l’approdo di Passi al Maniace si è reso possibile grazie all’impegno di Aditus, concessionaria per i servizi aggiuntivi della Regione Siciliana per i principali siti archeologici e culturali della Sicilia orientale, che in stretta collaborazione con la Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Siracusa, ha prodotto e realizzato la poderosa installazione.