Inaugurato il 15 settembre, «Il Pedrali Pavilion sorge nel nostro headquarters a Mornico al Serio, dove prendono vita le idee e i progetti per il futuro – ha dichiarato nel corso della cerimonia Monica Pedrali, con il fratello Giuseppe amministratore delegato dell’azienda. La scelta di far sorgere il Pavilion nel nostro territorio ci fa pensare alle nostre radici, ai nostri luoghi. È uno spazio nuovo, che ci appartiene e che sarà l’eredità di questo anniversario così speciale».
Realizzato interamente in legno certificato Pefc, il Pedrali Pavilion, progettato da Amdl Circle e Michele De Lucchi, ha la forma di un grande tetto voltato appoggiato su solide gambe di legno.
La struttura principale è costituita da portali arcuati, connessi tra loro da travi orizzontali. Al livello superiore, una seconda orditura di travetti si interseca con gli estradossi per sostenere la grande copertura in scandole di larice, che scende fino ad avvolgere la pavimentazione in tavole di abete.
Entrambi i fronti del padiglione sono aperti, consentendo alla luce naturale di fluire nell’ambiente. Al piano terra, i piedritti a vista costituiscono le simboliche gambe dell’architettura creando un porticato, mentre il fronte è caratterizzato da uno scalone di ingresso che agisce come una tribuna dove sostare o sedersi per partecipare a presentazioni e talk.
Al piano superiore del padiglione, aperta anche al pubblico fino a fine ottobre su prenotazione, si sviluppa la mostra “Pedrali60, we design a better future”, curata da Luca Molinari Studio, (progetto grafico di studio FM) che prosegue nel porticato al piano terra, qui allestita in una metaforica selva di specchi intervallati da pannelli con i volti e le parole delle persone che costruiscono ogni giorno la comunità Pedrali.
“We, noi” è il pronome che ricorre più spesso in Pedrali ed è quello che meglio racconta i valori familiari e imprenditoriali di due generazioni guidate dalla comune visione di progettare e produrre arredi di qualità capaci di durare nel tempo e di portare bellezza nei luoghi in cui viviamo.
Pedrali: una storia imprenditoriale
La storia di Pedrali inizia nel 1963 quando Mario Pedrali, forte della cultura artigianale maturata nel campo della lavorazione del metallo, avvia la propria attività a Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia, per la produzione di arredi da giardino in ferro battuto.
Fin dalle origini, l’azienda partecipa a fiere ed eventi di settore: la fiera del Progresso a Palazzolo sull’Oglio ha tracciato la strada alle oltre 230 partecipazioni che, dagli anni ’60 ad oggi, hanno visto protagonista Pedrali.
«Ho iniziato con le fiere locali, prima di tutto, per poi espandere i miei orizzonti lungo il territorio italiano e all’estero a partire dagli anni ’70. Sempre in questi anni i confini di Pedrali si sono, passo dopo passo, ampliati, cominciando con le esportazioni in Germania, Francia, America», racconta Mario Pedrali, fondatore dell’azienda e presidente onorario.
Dagli anni Settanta, al residenziale si aggiunge il contract: dall’incontro con l’architetto Vietti nasce una serie di elementi d’arredo per l’hotel Santa Tecla Palace di Acireale. Oggi i prodotti Pedrali portano la bellezza del Made in Italy in tutto il mondo: ristoranti come “The Dorchester” di Alain Ducasse, lussuosi hotel, prestigiosi uffici, grandi campus della formazione.
Dagli anni Duemila Pedrali avvia quelle collaborazioni con designer italiani e internazionali sfociate in celebri collezioni, come le sedute Snow e Frida (che nel 2011 vince il XXII Compasso d’Oro) di Odo Fioravanti, il tavolo Ypsilon disegnato da Jorge Pensi Design Studio, i progetti di Cmp Design e Patrick Jouin.
Ma non solo riconoscimenti di prodotto. Nel 2017 Mario Pedrali riceve il premio speciale “Imprenditore Olivettiano dell’Anno” con la seguente motivazione: “per aver creato una grande fabbrica di mobili ispirandosi al design olivettiano e aver saputo effettuare nel tempo gli investimenti necessari in maniera onesta, attenta e lungimirante, abbinando l’incremento quantitativo a una crescita in termini qualitativi dell’azienda, dei suoi collaboratori e della comunità di riferimento”.
Innovazione e tecnologia
I primi macchinari a controllo numerico e i sistemi robotizzati per la saldatura negli anni ’80, l’introduzione della lavorazione delle materie plastiche negli anni ’90, il magazzino automatico Pedrali – che nell’involucro architettonico ‘Fili d’Erba’ disegnato da Cza – Cino Zucchi Architetti è anche un landmark del territorio – sono alcune delle tappe che hanno delineato un percorso a carattere tecnologico e innovativo che si è evoluto e sviluppato parallelamente alla crescita dell’azienda.
«Da sempre investiamo in tecnologie, macchinari, impianti di ultima generazione e, grazie al contributo delle persone che ogni giorno mettono il loro saper fare e la loro manualità a disposizione dell’azienda, facciamo davvero la differenza – afferma Giuseppe Pedrali, amministratore delegato. È da questo connubio tra tecnologia e saper fare che nasce la bellezza dei prodotti realizzati oggi da Pedrali».