Politecnica, report e bilancio 2018

Quasi 18 milioni di euro di fatturato, con una crescita del 23% rispetto all’anno precedente; 64 nuovi progetti avviati e una quota di fatturato all’estero salita al 37% del totale. Sono i dati principali del bilancio 2018 approvato nei giorni scorsi dall’Assemblea dei soci di Politecnica, la società di progettazione integrata con base a Modena, sedi a Milano, Firenze, Catania e uffici in 11 Paesi.

In occasione dell’assemblea annuale la società ha presentato anche l’Annual Report 2018 che rappresenta il primo bilancio volto all’analisi dei principali progetti realizzati in funzione degli obiettivi di sviluppo sostenibile sanciti dalle Nazioni Unite (la cosiddetta Agenda 2030).

Si tratta di progetti per il territorio che hanno un impatto sulle comunità e sulle persone. Per loro Politecnica considera i valori fondamentali che favoriscono l’accesso ai servizi pubblici, inclusione e dignità sociale, prevedendo allo stesso tempo, le migliori tecnologie per ridurre l’impatto ambientale e per contrastare il cambiamento climatico.

Ne è un esempio il Moyamba Junction Roads & Bridges Rehabilitation Project, la più vasta opera di sviluppo  infrastrutturale della Sierra Leone: una strada asfaltata all weather che consentirà alle popolazioni locali spostamenti, scambi economici e sociali. È un progetto unico nel suo genere, basato sull’ascolto e attento all’impatto sulle comunità locali: «Decidere di aggiungere un lampione in più in corrispondenza di un villaggio ad esempio –spiega Francesca Federzoni, Presidente di Politecnica – significa dare ai suoi abitanti una luce per la notte e un nuovo luogo di incontro».

Il Moyamba Junction Roads & Bridges Rehabilitation Project al quale sta lavorando Politecnica mira a favorire la comunicazione tra le comunità locali con collegamenti infrastrutturali che possano rimanere attivi tutto l´anno

 

Politecnica

 

Una delle maggiori società italiane di progettazione integrata (AEC) e project management, Politecnica fa capo a 44 soci, ingegneri e architetti, e opera con più di 200 professionisti tra progettisti, pianificatori, ingegneri, consulenti e tecnici specializzati che hanno firmato lavori in oltre 50 Paesi del mondo, inclusi numerosi Paesi in via di sviluppo con opere civili e infrastrutturali nell’ambito di Progetti finanziati da Donors Internazionali.

Tra gli ambiti di specializzazione di Politecnica c’è il settore della sanità, con i progetti recenti del Zealand University Hospital in Danimarca, l’East African Kidney Institute in Kenya,  il Complesso Ospedaliero Universitario di Pordenone, il Complesso Ospedaliero di Sassari, il Nuovo Ospedale di La Spezia, i Nuovi Istituti Clinici di Catania.

Progetto per l´Ospedale Galliera di Genova

 

Nel settore industriale la Società ha un’esperienza consolidata nella realizzazione di nuovi stabilimenti e interventi di ristrutturazione, riconversione e recupero strutturale con soluzioni progettuali innovative che ottimizzano l’investimento iniziale e i costi di gestione. Politecnica ha progettato interventi per conto di alcune tra le maggiori imprese multinazionali estere che hanno investito in Italia grazie alla capacità di coniugare un team internazionale altamente specializzato con la conoscenza approfondita del territorio e delle normative che regolamentano il settore edilizio, sia nazionali che locali. 

Un altro settore in cui Politecnica gode di una particolare reputazione è quello del restauro e della valorizzazione del patrimonio storico e architettonico, come il recente recupero del Complesso San Geminiano e del Complesso San Paolo, in centro storico a Modena. La società vanta altresì una specializzazione in opere di messa in sicurezza, riparazione, adeguamento e consolidamento strutturale di edifici storici danneggiati da eventi sismici. Tra i diversi interventi eseguiti, nell’immediato post sisma del maggio 2012 in Emilia-Romagna,ilPalazzo Sartoretti a Reggiolo, il Duomo e le torri del Castello di Finale Emilia, l´ex convento di San Francesco a Mirandola, il Palazzo del Governatore di Cento.


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