Secondo il libro bianco Fi.n.co Enea, in Italia 16 milioni di appartamenti sono stati costruiti prima del 1973 e presentano problemi di ponti termici piú o meno estremizzati nella loro diffusione. E la presenza di vie preferenziali per il flusso di calore causate da punti male isolati che incidono negativamente sull´isolamento dell´edificio e sui costi energetici sia invernali sia estivi degli edifici, prosegue fino ai giorni nostri. I principali punti critici si hanno in presenza di discontinuitá di materiali, ad esempio fra muratura e cemento armato, in angoli e sporgenze. Tra le soluzioni, una delle piú adottate all´estero, che ha ormai preso piede anche in Italia, é l´isolamento a cappotto: la struttura viene completamente avvolta da un sistema isolante che elimina i ponti termici e garantisce l´isolamento tra il microclima interno e quello esterno, con l´eliminazione di ogni inconveniente. “Se realizzato con criterio, consente un risparmio fino al 70% rispetto a un edificio non coibentato o coibentato male”, ci dice Gianluca Menozzi, direttore generale di Termolan, al quale rivolgiamo alcune domande.
La questione coinvolge direttamente progettisti, geometri e ingegneri sono a conoscenza di queste tecniche e le sanno proporre?
Nelle scuole italiane queste non sono materie di studio se non in pochissimi corsi di laurea, dunque la preparazione in molti casi ha delle lacune. é compito nostro e di alcune istituzioni e associazioni di categoria sensibilizzare il progettista su questi temi, facendogli comprendere che non é sufficiente costruire una bella casa con doppie pareti tra le quali mettere 15 cm di isolante: bisogna intervenire anche sui punti critici come cassonetti, mensole, finestre, solai, strutture portanti. Non togliamo spazio all´inventiva del progettista: la soluzione che proponiamo é il cappotto, che isola con continuitá strutture realizzate con qualsiasi materiale.
Qual é la vostra offerta?
Proponiamo soluzioni con pannelli in lana di roccia e lana di vetro, che uniscono l´isolamento termico a quello acustico e sono incombustibili, dunque particolarmente utilizzati nella ristrutturazione di scuole, ospedali, cinema, centri commerciali e ovunque si ha un´alta concentrazione di persone. In alcuni Paesi europei il loro utilizzo nelle strutture pubbliche é un obbligo; in Italia nel 2010 é uscita una linea guida del Ministero degli interni ? dipartimento dei vigili del fuoco, circolare 31 marzo, che in parte si allinea alle normative europee.
Proseguiamo con Stefano Bellini, direttore tecnico facciate di Sto. L´azienda propone sistemi con lastra isolante in EPS (Polistirene Espanso Sinterizzato), che compone circa l´84% dei ?cappotti? in Europa, ai quali si affianca la lastra isolante in fibra di legno Natureplus, che garantisce il rispetto dei criteri di biocompatibilitá. In primo luogo invita a soffermarsi sulle caratteristiche di ció che si andrá ad applicare: ?Perché un sistema di isolamento termico a cappotto sia veramente efficace ? afferma – é necessario adottare sistemi certificati da aziende con decenni di esperienza nel settore, in grado di garantire due parametri importanti: la resistenza al passaggio del vapore e il valore del modulo elastico delle varie componenti, che deve decrescere dall´interno verso l´esterno. La successione degli strati che compongono il sistema deve tenere conto delle caratteristiche termoigrometriche intrinseche e la scelta deve ricadere sul sistema piú funzionale al tipo di supporto portante dell´edificio, diffidando da chi fornisce assemblaggi di prodotti?.
Qual é la vita media di un cappotto e quali interventi di manutenzione richiede?
Un sistema di isolamento termico correttamente eseguito non richiede manutenzione e ha durata pari alla vita dell´edificio.
Confronto costruttivo
Oggigiorno, é opinione comune, i progettisti hanno compreso l´importanza dell´eliminazione dei ponti termici e puntano su nuove tecnologie, alle quali, tuttavia spesso si oppongono i costruttori e un cliente finale poco preparato e troppo sensibile al fattore prezzo (l´incremento di costo di una nuova costruzione dotata di una buona coibentazione é valutata nel 15% circa). Tuttavia, bisognerebbe puntare sul risparmio che queste assicurano, piú che sul prezzo.
Chiediamo infine a Bernhard Langebner, responsabile commerciale Italia di Sch?ck, se siano solo i materiali a garantire buoni risultati. ?Ovviamente sono molto importanti, ma lo é altrettanto la collaborazione tra progettisti, strutturisti e termotecnici: spesso ognuno ha proprie idee e pretese che non coincidono con gli altri. é importante creare un confronto che porti a un obiettivo comune e condiviso?.
Quali sono le parti che maggiormente espongono al rischio di ponti termici?
I balconi, soprattutto di grandi dimensioni, ma anche il marciapiede e le gronde. Per evitare problemi diamo un supporto in fase di progettazione, ma soprattutto apriamo un confronto tra progettista, termotecnico, strutturista e cliente finale, per verificare se ció che é sulla carta si puó veramente realizzare e come, apportando gli eventuali correttivi.