PREMIO BARBARA CAPPOCHIN, I VINCITORI

«Gli elementi laterali delle scale, la trasparenza dei prospetti interni, il sistema di terrazze e coperture accentuano la continuità tra lo spazio aperto e l’ambiente costruito».

Questi alcuni degli aspetti che hanno indotto la giuria – presieduta da Ilaria Becco e composta da George Pendl, Olivier Bastin, Carme Pinós e Nicola Di Battista – ad assegnare il Premio Internazionale di Architettura Barbara Cappochin 2019 al progetto della scuola federale Aspern di Vienna di Fasch&Fuchs Arkitechten.

Collocata in un quartiere di recente formazione a nord-est di Vienna, risultato della rigenerazione di aree ex-industriali, la scuola rappresenta un importante elemento di identità del quartiere. Chiuso su tre lati, l’edificio si apre all’interno verso il parco che diventa parte integrante dell’architettura. Il progetto traspone in maniera coerente e funzionale le esigenze dettate dal programma che includono la creazione di una scuola organizzata su nuovi criteri educativi e metodi aperti di insegnamento basati sulla creazione di relazioni tra classi diverse di alunni. La sovrapposizione dei livelli, la permeabilità degli spazi interni, la continuità tra ambienti pubblici, di insegnamento e del giardino dona all’edificio un carattere inclusivo e accogliente.

Premio Internazionale Barbara Cappochin alla scuola federale del quartiere Aspernsee a Vienna, Fasch&Fuchs.architekten

 

Menzioni d’onore sono state assegnate a: 

Botanical Garden Art project di Yunya Ishigami – autore anche del Serpentine Pavillion di quest’anno – che a Tochigi prosegue nel proprio approccio che vede elementi naturali come gli alberi e l’acqua diventare materiali costitutivi del progetto di architettura – e che viceversa assegna ad elementi costruttivi forme vegetali e minerali apparenti

Botanical Garden Art project, Yunya Ishigami

 

Brick Cave, dello studio H&P Architects, ad Hanoi: uno spazio protetto inserito in un contesto disomogeneo e incongruo, filtrato da livelli esterni che portano la natura all’interno e definiscono ambienti intimi che si adattano a diverse funzioni e condizioni climatiche

Brick Cave, H&P Architects, interno

 

Bergkapelle Wirmboden di Architekten Innauer Matt in Austria, un piccolo edificio costruito con tecniche e materiali locali che si confronta con l’immensità del paesaggio creando un’atmosfera contemplativa.

Bergkapelle Wirmboden di Architekten Innauer Matt

 

 

Vince la sezione locale del Premio lo studio David Chipperfield Architects con la cava Arcari di Zovencedo (Vicenza), un tunnel a sviluppo orizzontale sotto i Monti Berici che, come cava di marmo, era già opera dell’uomo e in questo senso architettura e che il progetto ha trasformato, con solo piccoli interventi, in un suggestivo spazio teatrale multifunzionale. Solo due i materiali usati: la Pietra Bianca di Vicenza e lo specchio d’acqua che riflette i giochi di luci sulle pareti e sulle volte scavate dall’attività di cava.

David Chipperfield Architects ha trasformato la cava sotterranea Arcari di Zovencedo in uno spazio teatrale multifunzionale (foto © Simone Menges)

 

Menzioni d’onore del Premio regionale al nuovo polo umanistico dell’Università di Padova, realizzato nell’ex-ospedale geriatrico da un team composto da Proger Spa, Pooleng Srl, Manens Tifs Spa e Paolo Portoghesi Architetto e alla sede di Amaa ad Arzignano, esempio di riuso con l’inserimento di un nuovo volume completamente indipendente all’interno dell’edificio industriale esistente, a sua volta parte di un più vasto sito di archeologia industriale.

Sopra, interno del Polo Umanistico dell´Università di Padova, progetto di un team formato da Proger Spa, Pooleng Srl, Manens Tifs Spa e Paolo Portoghesi Architetto. Sotto, lo studio di Amaa progettato da loro stessi è un box-in-box comopletamente indipendente all´interno di un ex-edificio industriale ad Arzignano (Vicenza) 

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