Protege Noctem, indagine sulla scomparsa della notte

Il prossimo 20 marzo in Park Hub, lo spazio culturale nella sede milanese di Park Associati, inaugura la mostra Protege Noctem, un’indagine condotta sulla scomparsa della notte; un progetto a quattro mani dove la ricerca visiva del fotografo Mattia Balsamini si accompagna alle testimonianze saggistiche di Raffaele Panizza.
L’obiettivo è quello di tracciare un racconto che descrive l’alleanza tra scienziati e cittadini impegnati a contrastare la progressiva scomparsa della notte e delle sue creature.
La natura frammentaria del tentativo di mappatura dell’inquinamento luminoso si riflette nel percorso meta-fotografico che accompagna e marca i ritmi della narrazione, delineando una cartografia della consapevolezza e dell’impegno rispetto al tema.

 

L’Osservatorio di Saint Barthélemy in Valle D’Aosta accoglie ogni estate appassionati che per seguire le lezioni della Scuola estiva di astronomia si avventurano a 1600 metri di altitudine. Oggi, a sessant’anni dalla formulazione di Drake – che postula l’esistenza di civiltà extraterrestri in grado di comunicare con noi – l’osservatorio educa il pubblico alla conoscenza delle stelle e ai misteri dell’Astrobiologia (ph. ©Mattia Balsamini).

 

La specificità del progetto si traduce in mostra in un cielo stellato che scende fino al pavimento come un limbo fotografico sul quale appaiono costellazioni di dati, esperimenti, storie e testimonianze di persone, animali e oggetti che hanno fatto parte della ricerca.

 

Il cielo sopra Hong Kong è milleduecento volte più luminoso rispetto alla campagna circostante. La richiesta avanzata dagli ecologisti di spegnere le luci dei negozi e i schermi pubblicitari a Led, almeno durante la notte, è stata ignorata (ph. ©Mattia Balsamini).

 

Intorno ai tre grandi protagonisti dell’impatto dell’inquinamento luminoso – uomo, animali e atmosfera – ruotano con la concretezza del reportage storie di cittadini che si sono impegnati nel monitorare l’estinzione di insetti notturni e nella promozione di luci urbane ad accensione controllata, dettagli della nostra pupilla al microscopio al confine con l’astrattismo, vedute di città così inquinate al livello luminoso da diventare dei lightbox, ritratti di scienziati che conducono importanti ricerche sulla tutela del nostro ritmo circadiano, visioni dall’alto del pianeta e scatti della natura vista attraverso uno sguardo empatico.

 

A Mantova, un gruppo di speleologi ha chiesto alle autorità comunali di spegnere l’illuminazione del Castello di San Giorgio, che aveva causato l’ingresso prematuro delle femmine di pipistrello nel loro periodo di fertilità. A Udine, lo zoologo Luca Lapini del Museo Friulano di Storia Naturale protegge i mammiferi notturni. Mentre la città olandese di Nieukoop ha sostituito tutta l’illuminazione stradale virata verso i toni del rosso. In questo modo di proteggono le colonie di pipistrelli, barriera naturale contro la diffusione di zanzare, da eventuali danni alla retina (ph. ©Mattia Balsamini).

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