Real Estate 2021, le dieci priorità secondo PwC Italia

Focus sul settore immobiliare nel digital event “Italia 2021–Competenze per riavviare il futuro”organizzato da PwC Italia, trasmesso pochi giorni fa in diretta TV e sulle piattaforme social di PwC Italia.

Il settore immobiliare rappresenta il 20% del Pil del nostro Paese. A seguito del lockdown e dalla conseguente crisi economica, tuttavia, i volumi nel settore residenziale risultano oggi inferiori del 20% rispetto al 2019. La stessa riduzione viene registrata nel segmento del commercial real estate, con volumi di investimento parti a 5,9 miliardi di Euro al 30 settembre 2020.
Nel commercial real estate, il settore uffici si conferma al primo posto con il 45% dei volumi di investimento. Seguono il retail (17%), la logistica (14%), gli alberghi (12%).

«Stiamo assistendo a un cambiamento profondo e probabilmente irreversibile delle nostre abitudini personali e lavorative. La connettività digitale abilita infatti nuovi modi di vivere e lavorare: lo smart working cambia il concetto stesso di ufficio, la didattica a distanza trasforma i poli universitari e gli studentati, le stesse strutture sanitarie saranno destinate a cambiare. In questo contesto il settore immobiliare necessita un ripensamento, che deve avere come focus la rigenerazione urbana in un’ottica di sostenibilità ed efficienza, la digitalizzazione, la ricerca di nuove forme di finanziamento a supporto di nuovi progetti».

Con questa premessa Lia Turri, Partner e Real Estate Leader di PWC Italia, ha esposto le 10 priorità d’azione individuate da PwC per una solida ripartenza della industry nel post-pandemia:

  1. Flessibilità e nuove modalità di utilizzo degli spazi, che significa anche superare la rigidità normativa sulla destinazione d’uso degli edifici.
  1. Revisione in chiave strategica e operativa della relazione tra proprietario e conduttore, per comprendere in anticipo l’effettiva capacità di sostenere il canone. Per questo sarà necessario prevedere misure di sostegno agli “inquilini” per contenere il possibile aumento dei casi di morosità e/o immobili sfitti.
  1. Ristrutturazione e rigenerazione urbana anche sfruttando gli incentivi europei. Oltre alle positive ricadute sull’ambiente, questo genere di interventi ha un elevato moltiplicatore economico e valorizza il patrimonio immobiliare esistente. Gli interventi di restauro e rigenerazione urbana, così come quelli di efficientamento energetico devono essere ripetuti nel tempo e assumere caratteristiche strutturali.
  1. Certezza amministrativa. Un elemento indispensabile per mitigare i rischi operativi e che emerge sempre con forza quando gli investitori internazionali valutano le prospettive di azione nel nostro Paese.
  2. Nuovi canali di finanziamento. Non più solo le banche – che in conseguenza della congiuntura economica si troveranno ad affrontare un incremento della massa di crediti deteriorati – ma nuovi attori o nuove forme di finanziamento a supporto dei progetti.
  3. Nuove soluzioni per gli investimenti internazionali. La difficoltà di viaggiare rischia di porre un freno agli investimenti internazionali: sono necessarie misure di semplificazione amministrativa e fiscale per attrarre nuovi capitali.
  4. Sviluppo di infrastrutture fisiche e digitali. La connettività dell’asset o dell’area sia sotto il profilo fisico sia digitale è un elemento determinante nella scelta degli investimenti immobiliari. Occorre un grande piano per lo sviluppo di infrastrutture di trasporto e digitali, in quanto sono le città più interconnesse che attraggono maggiormente le risorse. Ciò anche alla luce degli impatti derivanti da un maggiore uso del lavoro da remoto.
  5. Nuove nicchie di mercato. Il settore deve iniziare a guardare a nuove nicchie di mercato che presentano un potenziale (es.: strutture di assistenza sanitaria e sociale, data center, co-housing, co-working). Gli ultimi mesi hanno dimostrato non solo quanto la logistica sia stata fondamentale per consentire la distribuzione nel corso del lockdown e la catena di approvvigionamento della manifattura, ma anche la digitalizzazione richiede particolari tipi di investimento. La crisi sanitaria ha poi reso evidente il ruolo delle strutture di cura, dei centri di ricerca nonché la necessità di modernizzazione delle strutture ospedaliere.
  6. Trasformazione digitale. Lungo tutto l’arco del ciclo immobiliare, dalla decisione di investimento alla costruzione e alla manutenzione predittiva, nonché alla gestione degli inquilini, l’utilizzo della tecnologia sarà imprescindibile. Il settore deve dunque prepararsi a una profonda trasformazione digitale, andando verso un modello proptech.
  7. Applicare i principi dei Sustainable Development Goals all’interno del business e della propria strategia, sia per ragioni di difesa del brand sia perché gli interventi ad alto impatto sociale possono rappresentare uno strumento di mitigazione del rischio se si trova un accordo con le istituzioni.
Lia Turri, Partner e Real Estate Leader di PWC Italia

L’incontro, moderato da Alessandro De Angelis, vicedirettore di HuffPost, ha visto la partecipazione del Viceministro dell’Economia e delle Finanze Antonio Misiani; di Alessandro Grandinetti, Partner PwC Italia e Clients and Markets Leader; Davide Albertini Petroni, Presidente Urban Land Institute Italia; Erika Andreetta, Partner PwC, Retail and Consumer Consulting Leader; Guido Lombardo, Chief Investment Officer Credito Fondiario; Roberto Minerdo, Senior Vice President Business Development Hyperloop Italia; Elisabetta Ripa, CEO Open Fiber; Silvia Rovere, Presidente Assoimmobiliare; Lia Turri, Partner PwC Italia, Real Estate Leader.

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