RESORT CAVALLINO, PER UN TURISMO ESIGENTE

Tra l´Adriatico e la Laguna di Venezia sta per nascere il resort Cavallino: una struttura ricettiva in dialogo con l´ambiente circostante.

Il Cavallino, lingua di sabbia protesa tra il mare e la laguna, attualmente è un luogo di turismo estivo en plein air, con aree attrezzate per tende, roulotte, camper, case mobili e bungalow lungo quella fascia litoranea adriatica che va da Jesolo fino a Lignano Sabbiadoro a nord e che si affaccia sulle isole di Burano, Murano e Torcello, fino a Venezia.

A promuovere l´intervento sono gli svizzeri di Hapimag, società specializzata nella gestione delle vacanze, che ha scelto questa zona per un turismo più esigente, attento alla cultura e aperto tutto l´anno.

Il progetto del resort è degli architetti Luca Valeri e Simone Zoia, associati nello studio di architettura Valeri-Zoia di Cavallino Treporti, e sposa la conoscenza dell´ambiente locale e l´internazionalità della proposta a cui l´offerta turistica è rivolta.

 Gli architetti Luca Valeri e Simone Zoia

 

Il progetto si confronta con la presenza di un sito di Rete Natura 2000, la Penisola del Cavallino: biotopi litoranei, che ha imposto la realizzazione di un grande parco naturale di tre ettari di superficie, e per questo prevede il ripristino del sistema dunale e retrodunale della costa veneziana e l´installazione di luoghi di cova per uccelli migratori.

Il progetto si è dovuto misurare con la presenza di un sito di Rete Natura 2000, che ha imposto la realizzazione di un grande parco naturale di tre ettari di superficie. Il progetto ha anche previsto il ripristino del sistema dunale e retrodunale della costa veneziana

 

Il progetto del resort si sviluppa in tre aree funzionali integrate tra loro.

La prima è un´area esterna, affacciata sulla spiaggia, caratterizzata da una serie di dune, che dà vita a un´oasi naturalistica di essenze arboree e arbustive accuratamente selezionate che creano un filtro di vegetazione, attraversato da percorsi pedonali di collegamento tra il resort e l’ampia distesa sabbiosa della spiaggia fino al mare.

La seconda è un’area centrale residenziale, che prevede la realizzazione di 126 appartamenti per vacanze, distribuiti e integrati con il disegno naturalistico e paesaggistico del fronte mare, composta di edifici caratterizzati da cellule unifamiliari disposte a schiera con un movimento altimetrico che segue la formazione delle dune in progetto. Si tratta di una serie di residenze basse che si accostano e si integrano a edifici di tre piani fuori terra con vista diretta sulla spiaggia e sul mare che consentono la permeabilità tra residenza e spiaggia nell’intero resort.

La terza è un’area più interna di ingresso e di ospitalità comuni, caratterizzata dalle due forme salienti del disegno architettonico: l’ellisse e il rettangolo, che giocano e dialogano in successione per tutto il complesso, in orizzontale e in verticale, su due e tre dimensioni, come forme e volumi. Qui si sviluppano spazi di ristoro (ristorante, pizzeria, bar), per il benessere e il relax (sauna, piscina, kindergarten e youth club, sala assemblee), il ricevimento (hall di ingresso, reception, uffici) e di servizio (impianti tecnologici).

Il progetto ha previsto che gli impianti e i parcheggi delle autovetture venissero collocati al piano interrato, lascindo così libera e attrezzata a verde lo spazio comune del complesso

 

Gli spazi di servizio e i posti auto vengono collocati in una grande piastra interrata, direttamente collegata alla viabilità di accesso al resort: l’intero parco naturale rimane così a disposizione dei pedoni o dei veicoli di servizio elettrici.

Per i singoli edifici le scelte progettuali si sono indirizzate verso un´integrazione tra pieni e vuoti, tra volumi edilizi e spazi aperti e hanno privilegiato il rapporto con l’esterno, con uno spazio pertinenziale al pianterreno o con le ampie terrazze dei piani rialzati dotati di grandi porte finestrate..

Forme pulite e chiare caratterizzano i pieni, definiti dai giochi di chiaro-scuro delle ombre. Essenzialità anche per quanto riguarda i materiali scelti, pochi ma di pregio: intonaco esterno a calce tinteggiato di bianco, pietra viva a taglio di sega per davanzali e soglie, serramenti in alluminio, ringhiere, corrimano e pergole d’ingresso in acciaio, tutti di colore bianco, che giocano con i prospetti di singoli edifici o facciate caratterizzati da un rivestimento lapideo color sabbia.

Stessi toni color sabbia anche sulle tende a caduta verticale, che affiancano brise soleil con doghe in legno posti sulle terrazze di ciascuna unità abitativa, che utilizzano tessuti di diversa tonalità per ottenere un effetto di vibrazione cromatica sui prospetti.

Siamo di fronte a un progetto leggero, minimalista eppure ricercato, in quanto sono assenti macchinari, volumi tecnici, autovetture, parcheggi, zone di carico e scarico delle merci. Assenti, sulle coperture inerbite degli edifici, gli impianti tecnici.

Nonostante ciò, la tecnologia permea profondamente tutto il progetto, con soluzioni improntate alla massima efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale. Dal sistema di raccolta delle acque piovane riutilizzate per irrigare il parco, agli impianti solari, termici e fotovoltaici, compreso l´impianto geotermico, il primo in assoluto al Cavallino.

Le energie rinnovabili copriranno il 70% del fabbisogno energetico. La produzione di acqua calda avverrà tramite sistemi in pompa di calore geotermiche dedicate, affiancate a pannelli solari termici. Verranno installati 11 sistemi solari termici per un totale di 92 pannelli per la produzione di acqua calda sanitaria, stoccata in 15 diversi accumuli per complessivi 21 mila litri, a integrazione del servizio di riscaldamento.

La pianta delle coperture del complesso Resort Cavallino, con la dotazione di pannelli solari per la produzione di energia elettrica e di acqua calda sanitaria

L´intervento, già in avanzata fase di realizzazione, sarà terminato nel 2018.

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