Ristrutturazione e riattivazione urbana nel quartiere Roma di Città del Messico

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Nel tessuto denso e stratificato della Colonia Roma, a Città del Messico, AmasA Estudio recupera una residenza unifamiliare degli anni Quaranta, rimasta in disuso per oltre un decennio. L’edificio, oggetto di successive trasformazioni – l’ultima delle quali destinata a uso ufficio – si inserisce in un contesto ad alta pressione immobiliare e bassi indici edificatori, dove molte case storiche vengono abbandonate.

 

La facciata rinnovata dell’edificio a Città del Messico, ph. ©Zaickz Moz.

 

Il progetto architettonico parte da un approccio tipologico e strutturale integrato. L’obiettivo è duplice: conservare l’involucro originale e ottimizzare l’uso funzionale degli spazi. Per garantire la sostenibilità economica dell’intervento, AmasA Estudio ha introdotto un programma misto articolato su tre unità distinte, accessibili da un vestibolo comune al piano terra: un appartamento indipendente (con camera, bagno, soggiorno con cucina e patio); un locale con servizio utilizzabile come garage o spazio commerciale; la residenza principale, che si sviluppa su due livelli.

 

Il progetto è consistito nella ristrutturazione di una casa degli anni Quaranta che nel tempo aveva subito diversi interventi, il più recente dei quali è la sua conversione in uffici, ph. ©Zaickz Moz.

 

Dal punto di vista distributivo, il progetto dell’abitazione principale sovverte il layout tradizionale: il primo piano ospita le zone notte – tre camere e due bagni –, mentre il secondo è riservato alla zona giorno, un open space con terrazza.
La distribuzione verticale è organizzata attorno a una scala elicoidale, illuminata da un lucernario circolare che accentua l’asse centrale e assicura l’apporto di luce naturale fino al piano terra.

 

 

Nell’appartamento su due livelli, l’assenza di pareti massimizza l’afflusso di luce naturale, ph. ©Zaickz Moz.

 

A livello strutturale, si è intervenuti con opere di consolidamento e adeguamento affidate all’ingegnere Juan Felipe Heredia. Gli impianti, progettati da Germán Muñoz, sono integrati nel rispetto dell’involucro esistente, con un’attenzione particolare alla luce naturale e alla ventilazione passiva, elementi chiave del comfort ambientale interno.

 

Sono state inserite ampie finestre a soffietto che aprono completamente lo spazio sulla terrazza, ph. ©Zaickz Moz.

 

Il secondo livello, completamente libero da setti portanti verticali, è definito da una grande vetrata ad ante impacchettabili che connette lo spazio interno alla terrazza, trasformando il piano in un unico ambiente continuo, permeabile alla luce e al verde.
La luce zenitale proveniente dal lucernario e l’assenza di barriere visive definiscono un’atmosfera di apertura e leggerezza, in contrasto con la dimensione più raccolta e protetta dei livelli inferiori.

 

Una tonalità verde per le parti metalliche definisce molti degli elementi della casa, tra cui la scala, le porte, le ringhiere, gli arredi e i componenti strutturali, ph. ©Zaickz Moz.

 

Sul piano dei materiali, l’intervento punta alla coesistenza tra elementi nuovi e preesistenze: una struttura metallica verniciata in verde – che ricorre in scale, infissi e arredi fissi – dialoga con intonaci grigi e finiture semplici, generando una tavolozza coerente e misurata. Le scelte cromatiche amplificano l’effetto della luce naturale e restituiscono profondità agli spazi.

 

Situata nel cuore del quartiere Roma, a soli sei isolati dal Parque México, la proprietà si trova in una delle zone immobiliari più richieste di Città del Messico, ph. ©Gerardo Reyes Bustamante.

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