Shenzhen, il Museo della Scienza e della Tecnologia di Zaha Hadid Architects

Primo maggio 2025: a Shenzhen viene inaugurato il Museo della Scienza e della Tecnologia progettato da Zaha Hadid Architects in associazione con il Beijing Institute of Architectural Design: un’architettura monumentale (e vagamente minacciosa) per celebrare e ricordare al mondo i progressi della Repubblica Popolare Cinese in campo scientifico e tecnologico.
Il programma espositivo prevede infatti la stretta collaborazione del Museo con le grandi industrie tecnologiche, le università e i centri di ricerca della Greater Bay Area – la più grande area metropolitana al mondo, con una popolazione che si avvicina ai 100 milioni di abitanti.

Nel distretto di Guangming e rivolto verso la metropoli, il volume solido e sferico del nuovo museo definisce la porzione sud-est del nuovo Parco della Scienza di Shenzhen, verso il quale si allunga trasformandosi in una dinamica sequenza di terrazze all’aperto.

 

Ph. ©Virgile Simon Bertrand

 

Il museo ospita 35.000 metri quadrati di sale espositive permanenti e temporanee, 6.000 mq di teatri immersivi e cinema, 5.400 mq di laboratori di ricerca, strutture educative e un centro per l’innovazione. A questi spazi si aggiungono 34.000 metri quadrati di servizi per i visitatori, aree di stoccaggio e laboratori di produzione e manutenzione.

Le numerose gallerie del museo emergono dal pavimento e dalle pareti dell’atrio centrale, mentre altre ‘fluttuano’ sopra il vasto atrio, ognuna fornendo indizi visivi che guidano intuitivamente i visitatori attraverso gli spazi interconnessi del museo.

 

Ph. ©Virgile Simon Bertrand

 

Guidato da strategie ambientali passive, il processo di progettazione ha utilizzato simulazioni computerizzate evolute per testare e perfezionare la forma, gli spazi e l’involucro dell’edificio per un rendimento ottimale in base alla qualità dell’aria e alle mutevoli condizioni del clima subtropicale di Shenzhen. L’orientamento è stato studiato per minimizzare il guadagno di calore nell’atrio centrale mantenendo comunque una vista panoramica sul parco.

 

Ph. ©Virgile Simon Bertrand

 

Progettate per schermare la facciata vetrata dell’atrio dalla luce solare diretta e migliorare il comfort dei visitatori, le terrazze di ogni piano migliorano le prestazioni ambientali e creano una serie di spazi esterni ombreggiati affacciati sul parco, offrendo ai visitatori luoghi di riposo nel corso dell’esplorazione delle esposizioni.

 

Ph. ©Virgile Simon Bertrand

 

L’involucro ventilato, formato da una pelle di pannelli di acciaio inossidabile che si estende fino al tetto, protegge gli ambienti dall’esposizione diretta alla radiazione solare. Si tratta della prima facciata in Cina ad applicare su larga scala la tecnologia Inco a doppio colore.
Controllando con precisione la formula dell’elettrolita e il tempo di ossidazione, viene generato un film ossidato su scala nanometrica sulla superficie dell’acciaio, che fornisce un microstrato autoprotettivo e autopulente, prolungando il ciclo di vita della facciata e aumentandone la resistenza agli agenti atmosferici e alla corrosione, arricchendo al contempo l’acciaio con una texture fine e una colorazione – che varia dal blu intenso a diverse tonalità di grigio – che si ottiene senza verniciatura.

 

Ph. ©Virgile Simon Bertrand

Con l’obiettivo di ottenere la più alta valutazione dello standard cinese per l’edilizia sostenibile, le caratteristiche passive del progetto, combinate con reti intelligenti di gestione e sistemi ad alta efficienza, puntano a ridurre il consumo energetico dell’edificio a 15,47 kgce/m² all’anno, abbattendo conseguentemente le emissioni da elettricità a circa 125,89 kWh/m² all’anno.
Per la costruzione sono state impiegate 389.238,92 tonnellate di materiali riciclabili. Il sistema di gestione delle acque prevede il riciclo delle acque grigie e la raccolta/stoccaggio dell’acqua piovana, con una riduzione stimata del consumo idrico annuo a circa 14.906 metri cubi.

Il processo costruttivo ha impiegato Digital Twins sviluppati in Bim e con scansioni 3D che hanno consentito di mantenere tolleranze millimetriche nelle superfici complesse. Una rete completa di nodi chiave ha consentito la verifica sincrona in tempo reale tra simulazione digitale e costruzione, mentre una tecnologia robotica di formatura multi-punto ha modellato con precisione le superfici complesse secondo i requisiti esatti del progetto.

 

Ph. ©Virgile Simon Bertrand

 

Crediti
  • Committente Ufficio dei lavori pubblici della municipalità di Shenzhen
  • Gestore museale The Shenzhen Association for Science and Technology
  • Progetto architettonico Zaha Hadid Architects (ZHA) in associazione con il Beijing Institute of Architectural Design Co
  • Capofila ZHA (principal Patrik Schumacher; project directors Charles Walker, Paulo Flores, Simon Yu; project architect Edgar Payan; project senior associate: Lydia Kim; project package eads Juan Montiel, Jinqi Huang, Niran Buyukkoz, Saman Dadgostar, Julian Lin, Richard Wasenegger).
  • Ingegneria strutturale e impianti Capol International & Associates Group
  • Ingegnerizzazione facciate Dadi Facade Technology Co. Ltd.
  • Interior Design J&A (Jiang & Associates)
  • Progetto illuminotecnico architetturale GD-Lighting Design Consultancy Co. Ltd.

 

Una delle sale espositive (ph. ©Virgile Simon Bertrand).

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