Un progetto di sostituzione edilizia a Mendrisio diventa occasione, per l’architetto Alex Romano, di sperimentare un nuovo linguaggio architettonico, con codici visuali e tecnici che danno vita a una sorta di ‘natura artificiale’, capace tuttavia di inserirsi armonicamente nel contesto architettonico e costruttivo della cittadina ticinese.
Il sito dell’intervento si trova in posizione strategica, tra la stazione ferroviaria e il distretto commerciale, lungo la principale via d’accesso al centro storico di Mendrisio, e anche per questo Ammar Building – questo il nome del nuovo edificio residenziale-commerciale – potrà diventare un nuovo punto di attrazione.
L’architettura di Ammar Building si caratterizza per le facciate e i tetti vegetati, riducendo l’impatto della costruzione sul contesto, agendo positivamente a livello urbanistico e favorendo al contempo la biodiversità, l’isolamento termico e la qualità dell’aria.
Il verde è parte integrante del progetto anche a livello della strada, con tre aree verdi previste: una di svago all’interno dei due blocchi in cui si articola l’edificio, protetta dai rumori esterni e dal traffico; una seconda, aperta, in prossimità degli spazi commerciali previsti ai livelli inferiori del complesso; e infine una zona a verde nell’area dei parcheggi.
Per tutte si prevede la messa a dimora di alberi autoctoni e di specie ornamentali.
L’edificio è caratterizzato da due blocchi sfalsati di circa tre metri che seguono l’orografia del terreno, ognuno di 5 livelli fuori terra con attività commerciali al primo livello e residenze ai piani superiori.
Lamelle verticali verdi di differente cromia e con diversa inclinazione caratterizzano le facciate, creando dinamicità visiva e un effetto di chiari/scuri in relazione al movimento del sole. Garantendo allo stesso tempo permeabilità visiva dall’interno e privacy, le lamelle svolgono inoltre un’importante funzione di mitigazione acustica.
L’impatto cromatico è interrotto orizzontalmente da linee marcapiano in metallo che circoscrivono i due blocchi, conferendo all’insieme dinamicità formale e fluidità.
Le destinazioni commerciali ai piani inferiori prevedono funzioni che favoriscono la convivialità, luoghi d’incontro come bar, gelaterie, ristoranti, servizi di prossimità e attività di intrattenimento all’aperto, privilegiando sistemazioni flessibili ed evolutive.
Ai livelli superiori sono previsti 16 appartamenti, otto per ogni blocco, con ampie terrazze che circoscrivono l’intero perimetro architettonico. In copertura sono previste una terrazza condominiale su un blocco e un tetto piano attrezzato per l’installazione di pannelli fotovoltaici e relativi impianti sull’altro.
I piani interrati e seminterrati sono destinati invece a cantine, depositi, locali tecnici e un’autorimessa con accesso veicolare dal lato Est.
L’accesso pedonale ai due blocchi avviene dalla galleria centrale del piano terra la quale conduce al corpo scala di ogni blocco.
Ancorché organizzato in due blocchi, l’edificio è considerato come un “sistema unico”, ovvero costruito coerentemente con tutte le componenti edili, impiantistiche e di involucro attraverso un adeguato isolamento, al fine di rispettare i requisiti dello standard di qualità energetica svizzero Minergie-P.
Alex Romano
Dopo la laurea in Architettura a Firenze, Alex Romano (Rimini, 1981) decide di proseguire un’esperienza lavorativa già avviata all’estero, tra Medio Oriente, Marocco e Svizzera. Nel 2011 si trasferisce a Lugano dove opera con studi locali e dal 2020 anche in proprio.
Nella convinzione che l’architettura sia la comunicazione visiva e concreta delle esperienze accumulate nel corso dei viaggi e degli incontri con culture differenti, ogni progetto di Alex è caratterizzato dalla composizione estetica, formale e funzionale di tali esperienze.