Nel centro storico di Acireale un antico edificio a corte torna a nuova vita pubblica grazie a un recupero attento delle preesistenze e nuove integrazioni formali e materiche. Immersa nella monumentalità barocca della Collegiata di San Sebastiano e fronteggiata dallo stile neoclassico di palazzo Floristella e dalle espressioni liberty di piazza Leonardo Vigo, l’attuale sede della Fondazione del Carnevale Acese vanta una lunga storia sedimentata nel tempo. Nato come Collegio dei Gesuiti e divenuto poi liceo, l’edificio ha poi ospitato l’Accademia Dafnica e la Biblioteca Zelantea per assumere infine una connotazione diversa come sede della Polizia municipale.
L’intervento di riuso e nuova destinazione ha permesso di migliorarne la fruibilità e l’accessibilità nel rispetto dell’assetto tipologico originario. La scelta di demolire le superfetazioni ha restituito al complesso architettonico la sua immagine storica. Al recupero degli archi del portico originario e della pavimentazione in pietra lavica della corte sono seguiti alcuni interventi contemporanei chiaramente riconoscibili che ne riconfigurano la spazialità.
Prospetto
La composizione architettonica si arricchisce così di un nuovo elemento, una pensilina ritmata da frangisole in legno posta a protezione del ballatoio del primo piano, un volume puro volutamente autonomo nel suo linguaggio rispetto alle preesistenze storiche. Un ulteriore segno contemporaneo è rappresentato da una parete ventilata in pietra lavica che, insieme al disegno delle aperture, offre una diversa connotazione architettonica al complesso e dialoga con le preesistenze attraverso rimandi cromatici e materici.
La riorganizzazione degli spazi interni ha previsto la creazione di un ampio spazio adibito a sala polivalente accessibile dalla corte al piano terra. L’eliminazione delle superfetazioni del primo piano ha permesso infine di riconfigurare gli ambienti storici enfatizzandone le volte e di creare moderni uffici open space in parte suddivisi da elementi in vetro nel rispetto delle visuali prospettiche originarie.
La spazialità della corte interna è arricchita da una nuova pensilina costruita a protezione del ballatoio preesistente al primo piano e ritmata da elementi frangisole in legno (foto ©Moreno Maggi)