La serie Quaderna, collezione-manifesto del radical design disegnata da Superstudio tra il 1969 e il 1972 e prodotta da Zanotta dal 1972, si amplia oggi con tre pezzi inediti: lo scrittoio e il tavolino – rieditati, attualizzati nelle dimensioni, dal catalogo originale della Serie Misura M di Superstudio –e un tappeto che riproduce fedelmente lo schizzo di un Istogramma di Architettura fornito dall’Archivio Cristiano Toraldo di Francia, con fondo bianco e linee grigie e nere, che raffigura un’assonometria isometrica.
Il piano quadrettato disegnato nel 1969 da Superstudio per la mostra di Archizoom L’invenzione della superficie neutra, nel catalogo della Serie Misura “M” del 1969-72 riveste tavolo, letto, sedia, panca, tavolino, scrittoio, armadio, sgabello.
Nel 1972 parte della Serie Misura “M”viene messa in produzione da Zanotta con il nome Quaderna.
Gli arredi di Zanotta sono in legno tamburato placcato in laminato Print di colore bianco con un disegno isotropo a quadretti con interasse di 3 cm. Il reticolo è realizzato tramite stampa digitale che provoca una leggera variazione dell’interasse delle linee in modo da far combaciare otticamente tutte le linee su ogni lato. I pezzi di laminato sono applicati singolarmente seguendo una successione precisa: si rivestono prima le gambe insieme allo spessore del piano, poi si prosegue con le facce esterne e infine il piano superiore.
Si tratta di un lavoro manuale di estrema precisione artigianale che utilizza la tecnica dell’intarsio e richiede circa otto ore di lavoro per realizzare un singolo pezzo.
Ogni oggetto Quaderna nasce da un solo foglio di laminato affinché l’interasse, anche se disallineata di pochi decimi, sia la stessa: solo così le superfici quadrettate risultano continue nelle tre dimensioni. La convergenza delle linee del reticolo determina la totale omogeneità dei piani e conferisce agli arredi un forte carattere estetico risultando visivamente marcati nei loro spigoli.
La difficoltà nel far coincidere al millimetro le varie giunture rende impossibile staccare le gambe dal piano anche in fase di trasporto. Una complessità in più, indispensabile tuttavia a preservare l’unicità dell’idea originale.