TALK E PROIEZIONI VERSO LA XXI TRIENNALE

Domani e sabato 24 in Triennale due giorni di confronti, proiezioni, talk e ragionamenti anche via skype sul futuro che è già tra noi: attese e realtà di un futuro/presente tecnologico da approfondire con spirito critico. Una jam session intellettuale che nell’oceano dello sciocchezzaio contemporaneo lascia qualche speranza sul fatto che l’intelligenza non sia (ancora) del tutto scomparsa dai nostri schermi e dalle nostre zucche.

Una critica alla ragion tecnologica, parafrasando Kant e il testo di Matteo Bitanti, curatore con Gianni Canova dell’evento, per l’avvio del percorso critico che sarà alla base della XXI Triennale 2016.

Si comincia venerdì pomeriggio alle 15 con La zuppa del demonio, documentario sullo sviluppo tecnologico e industriale del XX secolo di Davide Ferrario, mentre alle 21 la serie All Watched over by Machines of Loving Grace prodotta da Adam Curtis per la BBC mette in discussione i risultati a cui ci ha condotto l’ubiquità del calcolo computazionale dimostrando nei fatti che l’utopia della Silicon Valley non solo ha tradito la promessa di liberazione dell’umanità ma è all’origine delle crescenti diseguaglianze che affliggono le economie mondiali.

Sabato 24 si comincia alle 11 con un talk di Alessandro Ludovico sui mezzi di informazione e la stampa al tempo della rete e, a seguire, Jeffrey Schnapp, docente ad Harvard, dove dirige anche il metaLAB, sul “design del sapere”; nel pomeriggio altri ospiti, in sala, tra cui Stefano Micelli (con Luca Tremolada alle 16 sul testo di Kevin Kelly “Quello che la tecnologia vuole”) o in collegamento via skype: Brett Robinson, Bruce Sterling, Paolo Pedercini. Si chiude, dalle 20, con due documentari: the Google Brain di Ben Lewis e InRealLife di Beeban Kedron.

Il programma completo sul sito della Triennale.

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