Arricchita di contenuti e testimonianze autorevoli, la ricerca sviluppata da Atelier(s) Alfonso Femia Tempodacqua viene proposta nel contesto “Comunità resilienti” del Padiglione Italia della 17. Biennale Internazionale di Architettura di Venezia con una mostra che si terrà dal 13 al 18 luglio prossimo.
Tempodacqua è un progetto culturale di respiro internazionale che interpreta il cambiamento climatico attraverso l’acqua, analizzando le diverse situazioni geografiche e individuando possibili approcci incentrati sulle peculiarità specifiche dei territori e sull’innesto di un’architettura responsabile e consapevole.
L’acqua è l’unica materia che definisce in maniera tangibile la crisi climatica. Tempodacqua tuttavia si allontana dal mainstream catastrofista del cambiamento climatico: instabilità e fragilità vengono accolte piuttosto come elementi propositivi del progetto, assumendo un nuovo punto di vista in grado di coniugare emergenza, urgenza e programmazione territoriale e urbana.
Si tratta di un tema politico, culturale, strategico, di responsabilità e di futuro che appartiene a tutte le culture e a tutte le geografie e che obbliga la scienza a dialogare con i governi e con gli uomini. Strumento di tale dialogo può e deve essere l’architettura.
«Il tema della Biennale 2021 e quello del Padiglione Italia sono ulteriori stimoli a proseguire la ricerca sull’acqua come materia di progetto. Non a caso, in questa Biennale c’è una grande presenza di Paesi del Sud del mondo, che vivono un rapporto con l’acqua tanto appassionato quanto vigile e inquieto – dice Alfonso Femia, che prosegue – l’obiettivo di Tempodacqua è di responsabilizzare la comunità progettuale, ma anche sensibilizzare tutti sull’importanza dell’architettura nel processo di interazione con i territori e l’ambiente».
Sintesi espressiva e artistica di Tempodacqua è una trilogia di video che verrà presentata all’Arena del Padiglione Italia, nel contesto della mostra omonima curata da Atelier(s) Alfonso Femia, dal 13 al 18 luglio.
I video, concept di Alfonso Femia, realizzati da Diorama, interpretano il tema della memoria che si modifica e si affranca dalla sua staticità temporale, in un percorso che l’acqua trasforma ed espande verso il futuro. Il focus della mostra si esplicita in una rassegna di architetture sui temi dell’acqua – infrastrutture, waterfront, parchi e verde urbano, sperimentazioni idro-geologiche – e in una video library che raccoglie i dialoghi tra Alfonso Femia e alcuni protagonisti dell’architettura internazionale: Didier Faustino, Jacques Rougerie, Rudy Ricciotti, Stefano Boeri, Andrea Boschetti, Clément Willemin, Frédéric Chartier, Pascale Dalix, Vincent Parreira, Fabrizio Plessi, Tina Dassault, Ico Migliore.
Il 13 luglio, in due momenti di dibattito live, l’acqua sarà al centro delle analisi di un panel di esperti sugli aspetti di progetto e di gestione. Tra questi Arianna Azzellino del Politecnico di Milano, Benedetta Brioschi di The European House-Ambrosetti, Andreas Kipar dello Studio Land; Andrea Rucksthul di Lendlease, Clément Willemin.
Alla Biennale, verrà presentato il testo Tempodacqua che sintetizza i contenuti della ricerca in sei azioni – Cominciare, Spiegare, Rispettare, Vigilare, Gestire, Progettare.
Ogni azione contiene il messaggio della resilienza come codice interpretativo dell’architettura per l’acqua. La narrazione progettuale avviene attraverso le interviste a Petra Blaisse, Andrea Kipar, Michelangelo Pugliese, Franco Zagari e con i contributi di Arianna Azzellino, Emanuele Bompan, Benedetta Brioschi, Laura Pavia, Andrea Ruckstuhl, Emanuele Sommariva.