TRACING IDENTITY UN PROGETTO FEMMINILE

Presentato ai Saloni lo scorso aprile e premiato dal Salone del Mobile.Milano Award 2017 (Premio Speciale Banca Intesa Sanpaolo) Tracing identity oggi diventa un libro e un video, presentati lo scorso giugno in Triennale in un incontro introdotto da Albino Celato, fondatore e presidente di De Castelli, sul tema “tra design e alto artigianato”.

Disegnato da Alberto Sonnoli, il volume racconta il progetto con i contributi testuali di Chiara Alessi, Evelina Bazzo, Domitilla Dardi, Marva Griffin, Giovanna Massoni, Cristina Morozzi, Chantal Prod’Hom e Rossana Orlandi, le foto di Gianluca Vassallo e gli still life prodotti da Massimo Gardone, mentre il video realizzato da Gianluca Vassallo entra direttamente in fabbrica documentando l’identità corale del progetto.

Le protagoniste del progetto Tracing Identity in Triennale con Albino Celato, fondatore di De Castelli

 

Ma cos’è Tracing Identity? Una collezione di arredi in metallo dal deciso protagonismo espressivo disegnati e realizzati da sette designer donne, diverse tra loro per generazione, provenienza e approccio direttamente all’interno delle Officine De Castelli, a stretto contatto con gli operai e le tecnologie dell’azienda di Crocetta del Montello.

Alessandra Baldereschi, Nathalie Dewez, Constance Guisset, Francesca Lanzavecchia, Donata Paruccini, Elena Salmistraro, Nika Zupanc le designer invitate da De Castelli a prendere parte al progetto, a smentire l’immaginario di forza tipicamente maschile legato al metallo. Designer che hanno valorizzato le potenzialità dei metalli e delle finiture De Castelli con progetti dal contenuto emozionale, empatico, narrativo diventati la special edition di elementi di interior che abbiamo visto ai Saloni.

Elizabeth, design Nathalie Dewez

Elegante sui suoi piedini, la piccola madia Elizabeth appare leggera e delicata per le sue proporzioni grazie alla speciale tecnica di piegatura che conferisce rigidità e tensione alla sottile lastra di metallo. L’effetto plissettato conferisce sensualità ed energia al materiale ritmando la superficie.  La finitura in rame lucido produce un gioco di riflessi che rende il metallo vibrante.

Dimensioni 121 x 32 x h.100 cm (foto © Massimo Gardone)

 

Painting, design Alessandra Baldereschi

Un paravento di grandi dimensioni pensato come una quinta teatrale che rappresenta su ciascun lato paesaggi immaginari, un cielo notturno e un profilo collinare. Le variazioni cromatiche ottenute grazie alle diverse ossidazioni che De Castelli realizza sui materiali sono paragonabili ai colori di un pittore su una tela: il risultato è un dipinto che diventa scenografia.

Dimensioni massime 212 x 32 x h.190 cm (foto © Massimo Gardone)

 

Scribble, design Francesca Lanzavecchia

Non è tutto oro quel che luccica: può essere ottone, rame, ferro. L’intento di questa collezione di coffe table è rendere “morbida’’ l’algida eleganza del metallo, conferendogli un appeal più femminile. Un segno essenziale come la curva dolce tracciata da un pennello calligrafico o le linee nitide e sinuose di un pennarello: segni s’inseguono diventando tavolini e piani d’appoggio pronti ad abbracciarsi in ritmate composizioni e configurazioni domestiche.

Diverse dimensioni (foto © Massimo Gardone)

 

Longing cabinet, design Nika Zupanc

Un mobile dalla forma iconica caratterizzato da piccoli scompartimenti, ognuno con la propria chiave, e un riferimento contemporaneo alla credenza, mobile largamente dimenticato e caratterizzato proprio da un lucchetto e una chiave che serviva a tenere i dolci fuori dalla portata dei bambini. La diversità di ogni desiderio che il cabinet esprime viene resa elegantemente dalle diverse finiture su rame che rappresentano l’essenza di De Castelli e la sua dedizione al materiale.

Dimensioni 150 x 47 x h.177 cm (foto © Massimo Gardone)

 

Polifemo, design Elena Salmistraro

Polifemo è una credenza, reinterpretazione di quel mobile una volta presente in tutte le abitazioni, che rinasce e trova una nuova dimensione estetica: il grande occhio centrale del gigante dell’Odissea diventa qui una maniglia e il robusto corpo si sostiene con esili gambe metalliche, producendo un eccentrico gioco di pesi che genera un voluto “sbilanciamento visivo’’.

Dimensioni 85 x 31 x h.165 cm (foto © Massimo Gardone)

 

Volte, design Constance Guisset

Volte gioca con il metallo per evidenziarne le potenzialità espressive. Aggraziata e generosa a un tempo, la libreria è definita dalle linee morbide che disegnano due ali laterali rivestite di rame délabré dalle particolari caratteristiche cromatiche. Una forte carica evocativa esaltata dall’abbinamento di un tronco ligneo e un metallo nobile come il rame.

La libreria non ha necessità di essere appoggiata al muro. Un cassetto alla base aggiunge spazio e praticità a questo oggetto monolitico.

Dimensioni 70 x 42 x h.174 cm (foto © Massimo Gardone)

 

Vomere, design Donata Paruccini

Un tavolo in metallo che sfida il peso della materia e che esprime leggerezza visiva in una libertà progettuale senza schemi formali. Un gioco di piani inclinati per valorizzare le caratteristiche delle lavorazioni De Castelli.  La struttura di sostegno è anomala, non simmetrica. I piani si incontrano tra loro in tagli obliqui realizzando incastri netti che definiscono in maniera libera la geometria della base. Le lastre sono caratterizzate da spigoli arrotondati, ripresi inoltre dalla forma del top in rame délabré orbitale: elementi singoli le cui inclinazioni casuali valorizzano la bidimensionalità della lastra.

Dimensioni 190 x 98 x h.75 cm (foto © Massimo Gardone)

 

Tracing Identity credits

Design management: Evelina Bazzo con Chiara Pagani / Umbrella

Product management: Filippo Pisan / De Castelli

Racconti video: Gianluca Vassallo

Foto prodotti Still life: Massimo Gardone

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