Tramo, il ristorante di selgascano in una vecchia officina meccanica

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A Madrid in Calle de Eugenio Salazar, nel vivace quartiere di Chamartin, il ristorante Tramo ha preso il posto di un ex officina meccanica conservandone intatte le caratteristiche, in particolare la struttura del tetto, formata da esili travi in calcestruzzo e cavi d’acciaio risultato delle prime tecniche di prefabbricazione praticate negli anni Cinquanta.

 

La struttura del tetto è stata conservata tal quale e il soffitto è stato coibentato con pannelli di tessuto riciclato compressi che svolgono anche funzione acustica (ph. ©Iwan Baan).

 

Il progetto di trasformazione di selgascano si è posto l’obiettivo di mantenere intatta la struttura esistente, evitando tutto il superfluo. Per adattarla alla nuova funzione e al necessario comfort ambientale è stata affrontata in primo luogo la questione impiantistica, risolta con panche in elementi di cotto che fungono allo stesso tempo da sedute per gli ospiti e, opportunamente microforati alla base, da condotti per il condizionamento.

 

Una vista dell’ambiente. La struttura in laterizio delle panche funziona anche da condotto per la climatizzazione (ph. ©Juan Baraja).

 

Per mantenere la vasta navata dell’ex deposito ma creare al contempo un ambiente ospitale e accogliente, da ristorante e non da magazzino, il progetto dello spazio si è mosso su due ordini: da un lato quello della geometria ortogonale dello spazio esistente e dall’altro elementi di forma organica costruiti su misura e disposti in un certo disordine spaziale fatto anche di livelli leggermente differenti, tale da generare specifici ambienti, situazioni e punti di vista diversi secondo il posto occupato.

La disposizione dei tavoli consente a tutti di osservare l’intero spazio, compresa la cucina a vista, sistemata nella parte bassa dell’anfiteatro. La questione acustica è stata affrontata con pannelli realizzati con tessuti riciclati compressi installati a soffitto, che agiscono anche da isolamento termico.

Agendo sulle superfici, l’illuminazione indiretta sottolinea la qualità dei materiali vecchi e nuovi e crea una calda atmosfera dell’ambiente. I tavoli sono illuminati da lampade a energia solare che vengono ricaricate durante il giorno per essere pronte la sera.

Attorno all’edificio è stato realizzato un giardino che si intravede anche dai grandi lucernari che sono stati aperti sul tetto. Un altro piccolo giardino è stato poi realizzato nel piccolo patio che fiancheggia l’edificio, visibile dalle finestre che esistono solo su questo lato.

 

La cucina a vista e sul fondo il piccolo giardino esterno a patio (ph. ©Iwan Baan).

 

L’accesso, come in passato, avviene dalla rampa carrabile e attraverso la cucina a vista, lasciando sul lato opposto l’uscita di sicurezza e il percorso verso i bagni.

 

Dettaglio dei bagni di Tramo (ph. ©Juan Baraja).

 

 

Crediti

  • Località Madrid
  • Committente Proyectos Conscientes
  • Progetto architettonico selgascano
  • Team di progetto Inés Olavarrieta
  • Design degli interni e degli arredi Andreu Carulla
  • General contractor Zimenta
  • Slp 410 mq
  • Cronologia 2021-2023

selgascano

Ph. ©Asier Rua

José Selgas (Madrid, 1965) e Lucía Cano (Madrid, 1965) hanno fondato selgascano a Madrid nel 1996. Lo studio è un piccolo atelier di architettura e intende rimanere tale. Il loro lavoro, che ha sempre avuto la natura al centro del progetto e che ricerca una bellezza comprensibile da tutti, si focalizza sulla ricerca riguardo al processo costruttivo, considerato come un processo di ‘ascolto’ del maggior numero possibile di elementi coinvolti, dalla fabbricazione all’installazione.

Nel 2013-2014 entrambi sono stati coinvolti in un progetto di ricerca del Mit di Cambridge che aveva l’obiettivo di applicare tecnologie prese in prestito da ambiti scientifici raramente associati all’architettura per definire strumenti artificiali capaci di dare nuovi sbocchi agli elementi naturali.

Nel 2015 la Serpentine Galleries ha commissionato a selgascano il progetto del padiglione estivo a Hyde Park e nello stesso anno lo studio ha realizzato una scuola a Kibera (Nairobi) finanziata dal Louisiana Museum di Fredensborg. Vincitori nel 2013 del Kunstpreis di Berlino, i loro lavori sono stati esposti alla Biennale di Venezia e in numerose altre mostre nel mondo. Nel 2019 sono stati finalisti all’EU Mies Award.

 

Il padiglione estivo della Serpentine Galleries del 2015 disegnato da selgascano (ph. Di Andrew Davidson di Wikipedia in inglese, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=66159633)

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