Una casa per tutti, il caso Huebergass a Berna


Di cosa parliamo quando parliamo di sostenibilità? Quasi sempre di ambiente, di consumi energetici, di minore consumo di risorse e riciclo dei rifiuti. Quasi mai di ‘sostenibilità economica’ nel senso di accesso alla casa per tutti, anche per coloro che non si possono permettere un mutuo o non hanno abbastanza denaro per affitti sempre più cari.

Il progetto residenziale Huebergass a Berna – presentato con altri tre progetti al padiglione della Svizzera all’ultimo congresso dell’Uia “Futuri sostenibili – non lasciare indietro nessuno” –  risponde a molti degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile.

Progettati dagli studi Gwj Architektur di Berna e Ort für Landschaftsarchitektur di Zurigo insieme a Martin Beutler (Soziale Plastik) e alla cooperativa di abitazione “Wir sind Stadtgarten”, gli oltre 100 appaetamenti di Huebergass sono ormai abitati da più di due anni e rappresentano un caso interessante di ‘sostenibilità’ sociale e ambientale.

 

Il complesso si compone di sei edifici per un totale di 103 appartamenti (©Gwj Architektur).

 

l comune di Berna aveva deciso di far fronte alla scarsità di abitazioni a prezzi accessibili cedendo un’area di proprietà pubblica a condizione che lo sviluppo fosse sostenibile dal punto di vista sociale, ecologico ed economico. Si prevedeva inoltre che il nuovo quartiere fosse diversificato, consentendo una gamma di stili di vita diversi, e che promuovesse la vita di vicinato. Tutto ciò è stato progettato – a seguito di un concorso – con un processo partecipativo ampio e complesso che ha coinvolto anche la pianificazione urbana e gli spazi aperti.

Il complesso residenziale è composto da sei unità abitative che, insieme al parco del quartiere, si connette in termini di pianificazione urbana e di morfologia con l’ambiente circostante e lo influenza. A nord dell’area, tre sviluppi lineari permeabili consolidano il tessuto urbano e creano un collegamento con gli edifici esistenti. I tre sviluppi a sud, invece, si aprono verso il parco.
A unire il tutto un asse centrale come spina dorsale dell’intero progetto, lungo il quale si allineano tutti gli spazi comuni e privati e dove si incrociano i percorsi e si svolgono le riunioni. Da qui si accede agli appartamenti e a tutte le aree comuni, come il caffè gestito dal quartiere, la sala riunioni, la lavanderia a gettoni e gli atelier. I portici allineati lungo il percorso, realizzati in legno, sono ‘soglie’ che favoriscono le relazioni tra i residenti.

 

ph. ©Damian Poffet

 

Gli undici vani scala che forniscono accesso alle 103 unità residenziali sono collocati di fronte agli edifici: in questo modo i volumi costruiti sono interamente destinati alle abitazioni, con un risparmio sul costo complessivo di costruzione, una maggiore compattezza degli edifici e di conseguenza anche minori dispersioni termiche.

 

Ph. ©Susanne Goldschmid

 

Tutti gli appartamenti godono di doppia esposizione, il che ha un effetto positivo sul clima interno, sull’illuminazione e sul comfort. La maggior parte è costituita da appartamenti con due o tre camere da letto, ma ci sono anche unità più piccole e un appartamento arriva a un massimo di sei camere. Tutte le stanze sono di dimensioni uguali, in modo che il loro utilizzo possa essere adattato in modo flessibile a seconda delle esigenze e degli stili di vita.

 

Ph. ©Susanne Goldschmid

 

Inoltre, ci sono camere per gli ospiti e spazi comuni a disposizione dei residenti. Invece dello standard di 45 mq per persona, le camere sono calcolate a 25 mq. Questo uso efficiente dello spazio consente di offrire gli appartamenti a un affitto addirittura inferiore al livello inizialmente previsto dal comune. A ciò contribuiscono anche le strutture semplici e ben definite, i volumi edilizi compatti rispetto alla superficie utile e gli scantinati ridotti, nonché la modularità degli elementi compositivi e l’impiego di materiali economici.

 

Ph. ©Susanne Goldschmid

Il parco di Huebergass, progettato in maniera partecipata, con un paesaggista che sulla base delle richieste dei residenti aveva realizzato un prototipo di parco, poi incorporato nel progetto esecutivo, è aperto al pubblico e fa parte del quartiere, è impermeabilizzato il meno possibile e comprende anche aree incolte, dove la vegetazione si diffonde spontaneamente e che favoriscono l’assorbimento delle acque meteoriche.
Il generoso patrimonio arboreo e il viale di platani che circondava l’area sono stati rispettati e conservati.

 

Ph. ©Damian Poffet

Gwj Architektur

Fondato nel 1989 – dal 2010 in forma societaria – lo studio di Berna opera in tutta la Svizzera. I quattro partner Nick Gartenmann, Donat Senn, Eva Herren e Christian Lasser e l’associato Maurizio Chrico guidano un team di circa 50 professionisti provenienti da 10 diversi Paesi nello sviluppo – alla scala urbana, architettonica e dello spazio pubblico – di progetti prevalentemente residenziali attenti agli aspetti sociali, economici e ambientali

Ort für Landschaftsarchitektur

Lo studio di architettura del paesaggio di Zurigo opera in modo aperto e collaborativo con i partner di progettazione e i committenti sia alla scala urbana sia su progetti specifici per affrontare le diverse questioni sollevate dalla densificazione o al contrario dall’abbandono, dal cambiamento climatico e dalla perdita di biodiversità, e segue i progetti dal concept iniziale alla realizzazione.

Soziale Plastik

Fondata da Martin Beutler, dal 1989 Soziale Plastik sviluppa innovazione sociale con concetti e strategie per l’uso dello spazio pubblico. Attraverso una politica di ascolto Soziale Plastik avvia e modera processi partecipativi e identifica nuovi potenziali per l’uso di strutture spaziali, spesso in collaborazione con studi di architettura e pubbliche amministrazioni locali. I rpgetti portati avanti da Soziale Plastik in questi anni hanno contribuito allo sviluppo di forme di coabitazione e alla creazione di reti informali nate dal basso.

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