Universal Design, i progetti degli studenti di IED Torino

Una progettazione consapevole, inclusiva, accogliente, per permettere a tutti la fruizione degli spazi alla più ampia pluralità di soggetti: è con questo approccio che gli studenti dell’Istituto Europeo di Design di Torino hanno interpretato la richiesta di Reale Immobili, società di RealeGroup, partner delle tesi in Interior Design dell’anno accademico 2019/20, di progettare la ristrutturazione di un appartamento anni Trenta nel cuore di Torino, eliminando ogni ostacolo o barriera architettonica, senza rinunciare alla ricerca estetica e all’attenzione per i dettagli.

Al piano alto di un edificio storico, l’abitazione di 220 mq è stata ripensata nella sua interezza con una particolare attenzione alla conservazione delle finiture originali – infissi, pavimenti alla palladiana e in legno, decorazioni e cornici in gesso – per preservarne l’essenza.
Guidati dalla coordinatrice del corso Adelaide Testa – dello studio Marcante Testa – e dalla docente Giorgia Scioratto, i quindici neo-diplomati hanno sviluppato individualmente altrettante proposte, riflettendo sui bisogni relativi a varie fasi della vita e differenti capacità percettive, motorie e cognitive.
I progetti in collaborazione con Reale Immobili S.p.A. sono stati realizzati da Alice Attardo, Filippo Campanaro, Giorgia Cioffi, Carlotta De Crea, Roberta De Flammineis, Davide Del Maschio, Federica Gallucci, Eugenio Gelao, Gabriele Pallavicino, Carlotta Raso, Alessia Ribaudo, Paola Serena, Ivana Stella, Marilisa Testa, Liu Yuheng.

Il bagno del progetto Linearità formale di Eugenio Gelao.
Il bagno del progetto Linearità formale di Eugenio Gelao.

Rinnova l’abitazione senza tradirne l’identità storica il progetto Alterazione formale di Filippo Campanaro.
Aperture, partizioni e rivestimenti sono i protagonisti di un intervento che aggiorna gli spazi della tipologia abitativa tradizionale, valorizzandone al contempo la storicità con il mantenimento dei pavimenti originali, dai seminati veneziani con cornici mosaicate nell’ingresso e nello studio, al parquet a cassettoni nel soggiorno e a spina di pesce nelle camere da letto.
Nell’ingresso un gioco di luce, riflessi e trasparenze: il grande specchio e la boiserie riprendono le geometrie della parete vetrata del giardino d’inverno, spazio comunicante con lo studio. Una nuova continuità tra soggiorno e cucina è data dall’apertura di un arco profilato in rosa e dal passaggio di un telaio in ottone, funzionale all’ancoraggio di tendaggi e all’allaccio degli elettrodomestici.
Nella zona notte, dove la differenza cromatica tra soffitto e pareti rende gli ambienti più intimi, sono suggeriti nuovi richiami alla natura e ai tempi passati con gli arredi in paglia di Vienna e la vegetazione artificiale del mosaico sulla parete dell’area studio.

La zona notte del progetto Alterazione formale di Filippo Campanaro.
La zona notte del progetto Alterazione formale di Filippo Campanaro.

Points De Vue è l’appartamento per persone ipovedenti progettato da Alice Maria Attardo con accorgimenti che consentono la piena autonomia di chi vive lo spazio domestico: una casa spaziosa e sicura, senza ostacoli, grazie all’attenta disposizione di mobili dalle linee curve e morbide.
Per supportare l’orientamento negli spazi, crea un percorso tattile a parete che guida verso l’uscita in caso di necessità e utilizza materiali dalle superfici diverse per ogni ambiente, ruvide o lisce, calde o fredde. Come nella scelta dei pavimenti: il freddo della resina e del laminato nella zona giorno in contrasto con il caldo del parquet nella zona notte.
Oltre al tatto, viene enfatizzato l’olfatto con l’inserimento di una parete del soggiorno dedicata alla coltivazione idroponica di piante aromatiche, che possono essere utilizzate in cucina dando alla struttura una duplice funzione. La cucina in vernice laccata opaca con top in marmo lucido è realizzata su misura con pensili dalle porte scorrevoli verso l’alto e maniglie scavate all’interno dell’anta stessa per minimizzare al massimo il rischio di urto.

Punto di partenza del progetto Linearità formale di Eugenio Gelao è la libera interpretazione di un classico dell’arredo del XX secolo, il Wendingen Rug di Elleen Gray, rieditato da ClassiCon. Installato sulla parete d’ingresso, il tappeto ispira con il suo disegno, i colori e le linee, la ripetizione di composizioni lineari e cromatiche in tutto l’appartamento. Gli ambienti dialogano attraverso le assonanze cromatiche e gli elementi lineari della boiserie rivestita in carta da parati vinilica: incorniciati da listelli neri, ampi rettangoli giocano con i contrasti di texture e di tinte.
La costruzione degli spazi tutela il benessere psicofisico ed elimina le barriere architettoniche, mantenendo spazi e passaggi ampi e garantendo l’utilizzo di tutti i servizi con la scelta di progettare su misura la maggior parte degli arredi.

Linearità formale di Eugenio Gelao si ispira al Wendingen Rug di Elleen Gray.
Linearità formale di Eugenio Gelao si ispira al Wendingen Rug di Elleen Gray.

Il progetto Frammenti abitati di Giorgia Cioffi propone un appartamento caratterizzato da una forte dicromia, che crea angoli pieni di colore. Presenti in tutti gli ambienti con nuance blu e rosa in tonalità desaturate, i colori creano atmosfere morbide e confortevoli. Carte da parati, rivestimenti e pannelli divisori in lamelle enfatizzano le bolle di colore che, in accordo con la scelta degli arredi, aumentano il senso di calore e accoglienza.
Nella zona giorno, il soggiorno e la sala da pranzo sono comunicanti per migliorare la convivialità, mentre la cucina può essere all’occorrenza separata tramite l’utilizzo di porte scorrevoli.

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