A Torino, Massimo Roj e Progetto CMR hanno progettato gli spazi della nuova sede del quotidiano La Stampa per questo nuovo modello dell’informazione.
Smaterializzazione dell’informazione, trasparenza e permeabilità nell’organizzazione del lavoro. Sono questi in sintesi i termini che riflettono la nuova realtà del mondo dell’informazione nell’era della multicanalità e che hanno guidato la progettazione degli spazi (e degli esterni) della nuova sede della Stampa, non lontano dallo storico edificio di Via Marenco che ai piani interrati ospitava ancora le rotative e i veicoli veloci per il trasporto delle copie alle edicole.
Paradossalmente la Rete offre un vantaggio competitivo alle tradizionali testate giornalistiche, che possono vagliare le molteplici fonti alla luce della professionalità del proprio staff giornalistico, selezionando un’informazione di qualità da veicolare su molteplici canali: oltre alla carta stampata il web nelle sue diverse forme.
Il progetto risponde a questa esigenza di flessibilità con due grandi spazi a piano terra, di forma circolare e concentrica: la redazione nord (1.000 mq) e la redazione sud (1.300 mq). Il gran numero di schermi, video interattivi e pannelli collegati a tutti i canali informativi, le linee avvolgenti e la trasparenza fanno pensare alla sala comando dell’Enterprise. Un richiamo che prosegue con i phone boot gialli insonorizzati collocati agli angoli, che ricordano le cabine del teletrasporto dell’astronave di Star Trek.
Le strutture circolari delle redazioni, che concentrano nel raggio di pochi metri tutte le postazioni di lavoro, web compreso, integrate a livello di illuminazione e di cablaggio, sono state disegnate e prodotte ad hoc per la redazione de La Stampa con un importante studio ergonomico e permettono al direttore di avere una postazione di lavoro centrale da cui dirigere in tempo reale la realizzazione del giornale.
Il layout del piano terra della nuova redazione del quotidiano La Stampa (©Progetto CMR) |
Sul piano dell’acustica, la nuova redazione utilizza materiali morbidi e fonoassorbenti a pavimento, tende tecniche che riducono la diffusione del suono e controsoffittature con altezze differenti. La luce naturale irrompe da ogni lato, soffitto compreso: la redazione sud è illuminata sfruttando la luce naturale del grande lucernaio, mentre nella redazione nord la luce filtra attraverso skylight realizzati nelle nervature di cemento armato della copertura; l’utilizzo di vetri extra-chiari di ultima generazione trasmette calore a tutto l’ambiente rendendo lo spazio del giornale accogliente e ben vivibile.
A livello cromatico le scelte che riguardano gli arredi di design (realizzati su disegno) e gli allestimenti interni di pareti, pannelli, controsoffittature e pavimenti vertono sui toni di bianco, grigio e nero, che rimandano alle riproduzioni delle prime pagine storiche del quotidiano torinese, allineate lungo i percorsi distributivi a prosecuzione del museo interattivo che l’Editore ha allestito all’ingresso, aperto al pubblico.