WDO: design for a better world

In un incontro avvenuto ieri con la stampa Luisa Bocchietto, Presidente della World Design Organization, ha illustrato le linee programmatiche dell´organizzazione, sostenendo l’impegno del design come leva strategica per contribuire al miglioramento della vita delle persone con innovazione e strumenti concreti.

Seconda donna nella storia dell’organizzazione a ricoprire questo ruolo, Luisa Bocchietto sta per concludere il suo primo anno da Presidente della World Design Organization. La sua nomina ha segnato un cambio di corso significativo per il nostro Paese, confermando la capacità italiana nel proporsi sul panorama internazionale del design non solo dal punto di vista del prodotto, ma anche e soprattutto in un’ottica di progettazione rivolta alle città e ai cittadini.

Obiettivo dell’architetto e designer piemontese per questi due anni di mandato è consolidare il ruolo strategico del design nel portare innovazione, partendo dall’idea che i parametri del design non sono più rappresentati solo dalle qualità di forma e funzione, ma comprendono anche caratteristiche meno visibili, come la sostenibilità ambientale dei processi produttivi, la disassemblabilità a fine vita dei componenti, la riparabilità. Un’idea di design che non riguarda semplicemente i prodotti ma comprende processi e servizi pensati per gli utilizzatori, le collettività e l’ambiente.

Design for a better world è il claim scelto dalla World Design Organization per riassumere la mission dell’organizzazione: riuscire a mettere il design a disposizione di tutti e trasformarlo in uno strumento democratico, in grado di migliorare la qualità della vita delle persone. Le sfide cambiano, si ampliano, seguono nuove direzioni e in questo il design diventa essenziale per poter abbattere i confini, rivolgendosi ai settori più disparati, come la politica pubblica, e proponendo ad esempio soluzioni di mobilità sostenibile e rigenerazione urbana in grado di rendere le città ecosistemi lineari.

Il consiglio direttivo della World Design Organization

 

Diventa strategico in questo senso ripensare il ruolo dell’Italia. Contraddistinto da sempre per la creatività e la capacità di innovazione, il nostro Paese è stato nel 1957 tra i fondatori di ICSID – ora World Design Organization (WDO)™ – con l’ADI-Associazione per il Disegno Industriale, che attualmente supporta la presenza italiana nel panorama internazionale del design. Per portare avanti il programma di questi due anni di mandato, è necessario costituire una compagine di progettisti, designer, architetti italiani a rafforzo di quelli già attivi, che sviluppi un’idea globale del design e porti l’Italia a riflettere non solo sul prodotto materiale, ma anche sul progetto strategico.

 

World Design Organization (WDO)™

 

Nata nel 1957 come ICSID – International Council of Societies of Industrial Design, WDO è l’organizzazione non governativa che promuove a livello internazionale il design e la sua capacità di generare migliori prodotti, sistemi, servizi ed esperienze.

Attualmente basata a Montreal, WDO ha celebrato nel 2017 i 60 anni di attività e raccoglie oggi 160 enti nel mondo che si occupano di promuovere il design, distribuiti in più di 50 nazioni nei 6 continenti.

A partire da gennaio 2017 è ufficiale il cambio di nome, da ICSID a World Design Organization, stabilito durante la 29esima General Assembly a Gwangju, South Korea: una scelta obbligata, che riscrive la definizione di design, la cui ultima interpretazione risaliva al 1975, e sancisce il passaggio dal design come attività creativa da applicare ai manufatti industriali, al «design come processo strategico che guida l’innovazione e migliora la qualità della vita attraverso prodotti, sistemi, servizi ed esperienze innovative».

Significativo è, inoltre, l’abbandono della parola “industrial” nel naming dell’organizzazione come significato dell’estensione del design verso discipline immateriali, più strategiche, legate a temi sociali, urbanistici, politici.

World Design Organization gode di uno speciale status consultivo riconosciuto dalle Nazioni Unite e persegue gli obiettivi universali di sviluppo sostenibile, impiegando il design come strumento per migliorare la qualità della vita. Riunisce associazioni professionali, istituti formativi, enti governativi e di promozione, imprese, scuole e università che condividono la visione del design come catalizzatore di cambiamento.

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