We Will Design. Condivisione, ricerca e sperimentazione a Base Milano

Laboratorio di convivialità: il programma del centro culturale Base Milano per la Milano Design Week di quest’anno è esplicativo. All’aperto e negli spazi chiusi dell’ex-Ansaldo The Convivial Laboratory riunisce designer, performer e università italiane e internazionali per riflettere sulle più innovative pratiche di convivenza, coabitazione e di condivisione.

Ad accogliere i visitatori nel cortile di Base Milano la grande installazione site-specific Flowair (in apertura) – che il team di Ingo Maurer avrà già allestito per l’Art Week della settimana precedente: elementi alti fino a 10 metri che si gonfiano e si contraggono lentamente muovendosi nel vento e a cui di notte un gioco di Led colorati aggiunge meraviglia.

 

 

Ma sono numerose le collaborazioni e i progetti di residenza che animano We Will Design. Tra loro l’associazione francese Agora du Design, con i vincitori del Design Research Grant 2021 Marine Rouit-Leduc (con un progetto sui colori dello spettro visivo), Hors-studio di Rebecca Fezard e Elodie Michaud (con una ricerca sul riutilizzo dei materiali di scarto), e Emma Pflieger e Antoine Foegle con Keep It Flat, una installazione che riunisce artefatti vicini alle teorie terrapiattiste.

Dalla relazione con Onomatopee, centro culturale per le arti e il design di Eindhoven, nasce The Body is a Moviment, una palestra realizzata in collaborazione con Baltan Laboratories e con il supporto dell’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, ideata per favorire la connessione tra il proprio e l’altrui corpo.
Accanto a questa, Laura Papke x Nino Basilashvili presentano un’installazione sensoriale sui battiti del cuore, Yeon Sung 연성 un lavoro sull’inquinamento della zona industriale di Maasvlakte, e Dóra Léhy con Qiaochu guo i Touching Tools che invitano a riscoprire il rapporto tra i nostri corpi e lo spazio.

 

BioWdesign, oggetti artistici di arredo, Zuzana Toncikova, professore associato al Politecnico di Zvolen (Slovacchia).

 

E ancora il collettivo canadese Architects Against Housing Alienation (AAHA), che avevamo già visto alla Biennale di Architettura di Venezia, partecipa con Not for Sale! A Dialogue between c\a\n\a\d\a and Italy, uno spazio per il dibattito e la conversazione tra coppie di attivisti/e, architetti e promotori/e sul tema dell’housing nella città di Milano, pensato per condividere idee ed esperienze tra Canada e Italia.

Al via anche la prima edizione di Unfold, un inedito evento collettivo promosso da Domus Academy che riunisce sotto un unico tema – quello della la capacità del progettista di esplorare dipendenze e interconnessioni per interpretare le complessità delle crisi più ampie attraverso un design semplice, capace di creare un impatto positivo – sei università, ciascuna delle quali presenterà due progetti: il BAU College of Arts and Design di Barcellona, il College for Creative Studies di Detroit, la Slovak University of Technology di Bratislava, Strate Ecole de Design di Sèvres, il Nottingham Trent e la Xi’an Jiaotong-Liverpool University.

 

installazione dell’università di tecnologia di Bratislava (ph. ©Hurai-Michaela Lipkova).

 

In mostra anche i lavori di Ilaria Cavaglià, Cholonización, Giulia Del Gobbo, Ingrid Enache, Yufei Gao, Lison Guéguen, Berta Grau Sánchez, Elle Hey e Ildoppiosegno Design Studio, Femke Hoppenbrouwer, Sakshi Jain, Bhavneet Kaur, Liana Kuyumcuyan, Ziyi Lian, Mtmy, Rosalie Piras, Matteo Proietti, Kasia Rachuba, Claudia Rao Hackett, So Collective, T12 Lab cultural association, Sintetica Collettivo.

Al programma espositivo si affianca un festival di appuntamenti musicali, di intrattenimento e talk che animerà gli spazi di Base per tutta la settimana, e in diretta dalla terrazza e dal ‘campeggio’ abitato da 20 designer emergenti trasmetterà Elevator Radio, la rete radio gestita integralmente dagli studenti della Design Academy Eindhoven: una piattaforma sperimentale per le voci della comunità studentesca ospitata a Milano. 

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