Torino contemporanea, 111 architetture in una mappa e un podcast

Presentata pochi giorni fa presso l’Urban Lab della città e in distribuzione gratuita una nuova mappa dell’architettura contemporanea a Torino: 111 architetture per illustrare come è cambiato lo spazio urbano dalla metà degli anni Ottanta.

Il taglio scelto per selezionare le architetture privilegia le realizzazioni più recenti offrendo una visita aggiornata alla città che negli ultimi vent’anni ha cambiato volto.

25 Verde via Gabriele Chiabrera 25 Costruito tra il 2007 e il 2012, 25 Verde, oltre a essere uno dei complessi residenziali più sorprendenti costruito negli ultimi anni a Torino, ha portato un po’ del verde della collina in un quartiere dal forte carattere industriale, sulla riva sinistra del Po, in un punto in cui il lungofiume, che va dal Valentino al parco di Italia ‘61 più a sud, si interrompe e lascia spazio a edifici residenziali di inizio secolo, frammisti a importanti presenze del passato industriale. È qui infatti che la Fiat, nel 1899, in corso Dante, ha costruito il suo primo stabilimento. Oggi quelle palazzine liberty e il vicino volume scintillante firmato Gabetti e Isola sono la sede dell’archivio storico. Dall’altro lato di via Chiabrera, le linee razionaliste del centro salute Fiat progettato dall’Ufficio Costruzioni della casa automobilistica diretto da Vittorio Bonadé Bottino, gli slanciati grattacieli di gusto internazionale firmati da Amedeo Albertini e la ex sede del quotidiano La Stampa. L’architetto torinese Luciano Pia ha concepito 25 Verde come una foresta abitabile: 63 appartamenti circondati da piante che avvolgono terrazzi in doghe di legno dal profilo irregolare, passerelle che sorpassano specchi d’acqua e orti e giardini rigogliosi che crescono sul tetto. Le unità abitative, semplici scatole di cemento armato rivestite di scandole di legno, spuntano qua e là tra gli elementi strutturali in acciaio Corten, che in alcuni punti diventano alberiformi. Tecnologie innovative nel settore del risparmio energetico contribuiscono alla realizzazione di un condominio dal basso consumo energetico e dall’altrettanto basso impatto ambientale: la rigogliosa vegetazione aiuta l’ambiente in città, producendo ossigeno, assorbendo anidride carbonica e intrappolando le polveri sottili. Foto di Fabio Oggero

Cronologicamente si parte con il Lingotto, simbolo della trasformazione postfordista (1982), per passare ai progetti di recupero nel centro storico e nel Quadrilatero, alle infrastrutture olimpiche, ai grandi contenitori culturali diffusi capillarmente sul territorio, agli edifici alti, alle nuove sedi universitarie, alle case del quartiere, ai progetti di social housing, all’edilizia scolastica e ai nuovi studentati per tornare nuovamente in zona Lingotto, con Green Pea e il giardino sulla pista dell’ex fabbrica Fiat.

La mappa, accompagnata da un’audioguida, è ripartita in quadranti che suddividono Torino e i comuni confinanti per orientarsi tra centro e zone adiacenti via via fino alla prima cintura dell’area metropolitana: Chieri, Moncalieri, Nichelino, Collegno, Grugliasco, Venaria, San Mauro Torinese.
Un ulteriore supporto alla consultazione è costituito dall’organizzazione di spazi e architetture secondo le funzioni prevalenti che questi ospitano: abitare, ufficio e commercio, cultura, spazio pubblico e servizi, formazione.

Parco Dora corso Mortara, via Orvieto, via Livorno, corso Umbria, via Nole, via Borgaro. A ovest, il recupero dell’ex capannone di strippaggio della Vitali è il segno distintivo e più scenografico di tutto l’intervento di Parco Dora. Qui l’architettura prevale sul verde. La suggestiva tettoia, una cattedrale sorretta dagli alti pilastri dipinti di rosso e svuotata della facciata, accoglie uno spazio multifunzionale. Foto di Vittorio Zunino/Getty Images

Le opere sono state selezionate con la collaborazione di Ordine degli Architetti PPC, Fondazione per l’architettura/Torino e IN/Arch Piemonte, che da diversi anni premiano la produzione architettonica di qualità sul territorio torinese: per questo motivo tra gli interventi illustrati compaiono le Architetture rivelate, premio conferito dall’Ordine, e i premi IN/Arch Piemonte 2020.

La storia e le caratteristiche delle architetture possono essere approfondite con il podcast disponibile sul canale Torino Contemporanea di Loquis, la prima piattaforma italiana di Local Audio, facilmente accessibile tramite il QR code stampato sulla mappa.

22) New Building Bertola corso Giuseppe Siccardi 13 Fra i pochi interventi di architettura contemporanea nel centro storico, è la sede degli uffici della compagnia di assicurazioni Reale Group. Coniugando tradizione e innovazione tecnologica, l’edificio si fa riconoscere per le facciate ritmate da cornici geometriche. Completato nel 2016 su progetto di Artecna con la direzione artistica per le facciate dello studio emiliano Iotti e Pavarani, si trova al confine meridionale del castrum romano, che diede origine alla città, vicino alla cinquecentesca Cittadella e a piazza Arbarello. Il nuovo complesso occupa quasi interamente l’isolato sostituendosi al vecchio costruito, lasciando in piedi solo la facciata tutelata. È costituito da tre nuovi volumi interconnessi di nove, cinque e sei piani che, “appoggiandosi” all’edificio residenziale all’angolo tra corso Siccardi e via Santa Maria ripropongono un nuovo insieme in scala e armonia con il contesto circostante. Punto focale e particolarmente delicato dell’intervento, il nuovo involucro, moderno e tecnologico, è stato oggetto nel 2013 di un concorso a inviti tra 16 progettisti, che ha visto vincitrice l’idea di Paolo Iotti e Marco Pavarani: una soluzione duplice che verso la corte ha optato per la trasparenza totale di superfici vetrate continue schermate dall’interno e da lamelle frangisole in tre tonalità di alluminio anodizzato sulle facciate più esposte, mentre su strada, alternando vuoti e pieni, è costituito da pannelli prefabbricati e vetrate a tutt’altezza. Due ingressi distinti, su corso Siccardi e su via Santa Maria in direzione e collegamento con la sede di via Corte d’Appello, permettono l’accesso a un complesso, progettato internamente da Archilabs, che ospita postazioni di lavoro, parcheggio interrato, auditorium, palestra, bar a piano terra e caffetteria sul tetto terrazzo panoramico affacciato sul corso. La rinnovata corte interna ioffre superfici verdi irrigate da una vasca di raccolta dell’acqua piovana. Certificato Leed Platinum, l’edificio è alimentato da un impianto geotermico e da un impianto fotovoltaico e utilizza sistemi domotici per il controllo dell’illuminazione interna. Il New Building Bertola completa la creazione di un polo che raggruppa anche i principali edifici riconducibili alla società assicurativa, entrambi progettati da Armando Melis da Villa e Giovanni Bernocco negli anni trenta del Novecento: l’imponente torre littoria di piazza Castello e la storica sede di via Corte d’Appello. Foto di Fabio Oggero

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