Fino al 14 luglio al Mita-Museo Internazionale del Tappeto Antico di Brescia, attraverso 40 manufatti – principalmente tappeti oltre a una serie di oggetti tra miniature e metalli, alcune pagine miniate e calligrafate e un esemplare del 1686 dei Voyages de monsieur le chevalier Chardin en Perse et autres lieux de l’Orient – la mostra Persia Felix consente al visitatore di immaginare la ricchezza e la cultura che si svilupparono nelle città fiorite durante l’impero safavide, in particolare tra il 1501 e il 1736, grazie alla liberalità e all’apertura intellettuale dell’epoca. Una sorta di Rinascimento persiano che il regime teocratico sciita iraniano ha definitivamente cancellato.
I tappeti in mostra, originariamente realizzati per ornare palazzi e dimore di alto rango, sono arrivati in Europa soprattutto attraverso le esportazioni ottocentesche. Creazioni immaginifiche sul tema del giardino, in cui intrecci di tessuto diventano rami, sentieri, stagni e ruscelli abitati da un bestiario tra fantasia e documentario.
Orsi e giaguari, cani e cavalli, daini e arieti animano anche le pagine miniate e calligrafate esposte, che testimoniano la millenaria tradizione letteraria della Persia, ricca di scrittori, filosofi, matematici, scienziati e poeti i cui versi scandiscono l’allestimento e definiscono il percorso museale.
Completa l’esposizione un video con la regia di Wladimir Zaleski e musica originale di Zöj, duo australiano-persiano di musica etnica contemporanea.
Persia Felix – Tappeti, Metalli e Miniature dalle antiche città, a cura di Giovanni Valagussa, è la seconda esposizione organizzata dal Mita, il museo inaugurato nel 2023 – il progetto architettonico è dello studio milanese Obr-Open Building Research – per accogliere il patrimonio di Fondazione Tassara, costituito da Romain Zaleski e di cui è parte la più completa collezione privata di tappeti antichi del mondo, con oltre 1.300 capolavori provenienti da Asia, Europa e Africa.
Oltre ai tappeti della collezione Tassara, gli oggetti in mostra provengono dalla Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica di Genova e da The NUR Islamic Metalworks Collection (Milano).