4.500 disegni di Carlo Scarpa sul sito dell’archivio del museo di Castelvecchio

Lo scorso 7 giugno, in occasione del festival Archivissima, il Museo di Castelvecchio di Verona ha presentato la versione rinnovata del sito archiviocarloscarpa.it che ora offre contenuti organizzati in modo chiaro e di facile fruibilità sia da computer sia da smartphone.

Soprattutto, la nuova piattaforma consente di consultare, ordinati per temi e per tipo di materiale grafico, più di 4.500 disegni di Carlo Scarpa in altissima risoluzione.

È altresì possibile scaricare gratuitamente una selezione di disegni del rilievo del complesso monumentale di Castelvecchio, un’agevolazione rivolta soprattutto agli studenti di architettura e ai ricercatori, che avranno così a disposizione una base di lavoro per la loro progettualità e per sviluppi di ricerca trasversali: dall’ampliamento del percorso espositivo alla valorizzazione di quello esistente.

 

Carlo Scarpa, Sacello, Prospetto frontale, pianta e dettaglio al vero per il rivestimento esterno del Sacello, 1962-1964. Grafite, pastello giallo, rosso, arancio, azzurro, rosa e biro rossa su cartoncino. 432 x 632 mm. Numero di inventario 31682. Credit Archivio Carlo Scarpa, Museo di Castelvecchio. Musei Civici di Verona.

 

Il restyling del sito è stato anche l’occasione – per l’ufficio Grafica dei Musei Civici di Verona – per ideare il nuovo logo dell’Archivio Carlo Scarpa del Museo di Castelvecchio. Il logotipo è stato realizzato prendendo spunto dal sacello, l’immagine icona dell’intervento di Scarpa, che ispirandosi alle opere di Mondrian e suggestionato dai mosaici veneziani, aveva creato un rivestimento giocato su moduli quadrati di pietra di prun colorata, lavorata liscia o bocciardata.
Per stilizzare il rivestimento è stato utilizzato un disegno originale (inventario n. 31650) dal quale è stato ripreso puntualmente un tratto, poi limato e pulito per arrivare a un disegno dalle forme essenziali.

Grazie agli investimenti di Regione Veneto, alla collaborazione del Maxxi – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio di Vicenza e dell’Università Iuav di Venezia il sito dell’Archivio si è arricchito negli anni di disegni, foto, rilievi e video.
Sono entrati virtualmente, infatti, nell’Archivio i disegni relativi a casa Ottolenghi e alla Banca Popolare di Verona, di proprietà della Fondazione Maxxi e conservati all’Archivio di Stato di Treviso, quelli provenienti dalle falegnamerie Anfodillo di Venezia, conservati al Mak di Vienna, e quelli sulla produzione dei mobili per Gavina dall’archivio privato di Sandro Bagnoli. A questi si aggiungono generose donazioni da parte di privati già collaboratori o clienti del maestro veneziano.

 

Carlo Scarpa al lavoro. Foto di R. Gambato, 1975. Credit Archivio Carlo Scarpa, Museo di Castelvecchio. Musei Civici di Verona.

La storia dell’Archivio Carlo Scarpa del Museo di Castelvecchio

Con il restauro e l’allestimento curati dall’architetto Carlo Scarpa tra il 1958 e il 1974, Castelvecchio si è trasformato in uno degli esempi più felici della museografia italiana del dopoguerra, tuttora preservato e famoso in tutto il mondo per il suo straordinario fascino.

 

Restauro e allestimento di Carlo Scarpa del Museo di Castelvecchio di Verona: Veduta del cortile, Foto di S. Benaglia, 2010. Credit Archivio Carlo Scarpa, Museo di Castelvecchio. Musei Civici di Verona

 

L’importanza dei disegni di progetto di Scarpa per la conoscenza del procedimento creativo e tecnico che ha portato a realizzare questo capolavoro museografico è stata evidente fin dalla prima mostra dedicata al suo magistrale intervento, curata da Licisco Magagnato e allestita da Arrigo Rudi nel 1982. In tale occasione venne presentata una selezione di tavole che permise al pubblico di avvicinarsi all’eccezionale talento di Scarpa.

Da allora l’attenzione rivolta ai disegni è cresciuta e la collezione si è arricchita. Attualmente, accoglie complessivamente circa 3.600 fogli, spesso disegnati anche sul verso; di questi 1.736 autografi del maestro dei quali 900 circa di proprietà di Regione Veneto e affidati al museo per la loro conservazione e valorizzazione.
Accanto alla documentazione grafica si segnala la presenza di un fondo fotografico di immagini storiche, di cantiere e scatti di maestri della fotografia che hanno voluto immortalare il Museo di Castelvecchio, sia in formato stampa che digitale.
La catalogazione dei fondi dei disegni è stata propedeutica alla stampa di cataloghi scientifici e di diverse esposizioni in Italia e all’estero.

Nel 2022 l’architetto Ferruccio Franzoia, tra gli allievi e collaboratori del Maestro, ha generosamente donato al Museo di Castelvecchio il suo vasto archivio di disegni, schizzi e progetti. Un’accurata selezione di questi materiali è stata esposta in sala Boggian per la mostra, nel 2023, I disegni di Ferruccio Franzoia e la lezione di Carlo Scarpa, che ha permesso di far conoscere il lavoro di una vita e la duratura influenza di Carlo Scarpa sulla sensibilità progettuale di Franzoia, prima come studente, poi come amico e collega.

«Con l’avvicinarsi del 2026 e dei 100 anni dalla creazione del Museo a Castelvecchio – spiega la direttrice Francesca Rossi – il team dei Musei Civici è all’opera per continuare a trasmettere il valore delle collezioni d’arte e dell’allestimento che le raccoglie, curato da Scarpa oltre sessant’anni fa e ancora straordinariamente attuale, capace di comunicare e di emozionare».

© 2020 IoArch. All Rights Reserved.

Scroll To Top