Saranno gli studi Adjaye Associates per l’architettura e Ralph Appelbaum Associates a per gli allestimenti espositivi a occuparsi dell’importante riqualificazione degli spazi dell’International Slavery Museum e del Maritime Museum di Liverpool, un’operazione da 57 milioni di sterline che rientra nell’orizzonte decennale del più ampio Waterfront Transformation Project della città.
La scelta e l’incarico ai due studi di architettura è del comitato direttivo dei National Museums Liverpool insieme al comitato ‘Respect Group’, creato nel 2008 su iniziativa del Liverpool Slavery Remembrance Initiative Steering Group per dare voce all’identità nera e per ricostruire la storia del traffico di schiavi, che aveva in Liverpool una delle sue più solide basi commerciali.
Unico museo al mondo a ricostruire la storia del commercio transatlantico di schiavi e a occuparsi delle forme di schiavitù contemporanee, l’International Slavery Museum, inaugurato nel 2007, attualmente si trova al terzo piano del Maritime Museum, nel complesso di edifici portuali del Royal Albert Dock.
Il progetto trasformerà il Dr Martin Luther King Jr building – in passato dogana dei docks e per anni sede di Granada Tv – nel nuovo ingresso del museo, conferendogli una nuova, forte identità e migliorando l’orientamento e la circolazione dei visitatori.
Per effetto di questo spostamento gli antichi magazzini portuali Hartley, che ospitano il museo marittimo, beneficeranno di nuovi ambienti retail, una caffetteria, locali per eventi e spazi per esposizioni temporanee.
Le collezioni nazionali di entrambi i musei saranno ampliate. Dell’epica del naufragio del Titanic e dell’affondamento del Lusitania agli archivi che contengono tre secoli di storia marittima di Liverpool al nuovo progetto espositivo dell’International Slavery Museum, «uno dei più significativi intrapresi dal nostro studio– afferma Phillip Tefft, director di Ralph Appelbaum Associates – che svilupperemo sia con la direzione dei National Museums Liverpool sia con la comunità locale, in un processo inclusivo che metterà al centro del dibattito i discendenti delle persone che hanno svolto (o subìto) un ruolo nella storia marittima della città».