Legittima ma inopportuna, secondo l’Ordine degli Architetti di Milano, la decisione del sindaco Giuseppe Sala di affidare all’impresa appaltatrice, anziché allo studio MoDus Architects, risultato vincitore di un concorso internazionale di progettazione bandito proprio dal Comune di Milano nel 2019, la realizzazione della nuova scuola di via Scialoia.
E non soltanto perché ancora una volta viene svilito il ruolo tecnico e creativo delle professioni tecniche, ma anche perché – si legge nella lettera – “riteniamo lo strumento dell’Appalto Integrato non appropriato per realizzare architetture di rilevanza pubblica, ancor meno una scuola, luogo dove la cura del dettaglio e la bellezza possono avere finanche un ruolo pedagogico”.
Del tutto ordinaria nella maggior parte dei Paesi avanzati, la pratica del concorso pubblico, prosegue la lettera, “è purtroppo poco frequentata in Italia: Milano però negli ultimi anni è stata una lodevole eccezione. Anche per questo, in questa occasione molti colleghi hanno con generosità dedicato energia e tempo affinchè venisse scelta la migliore soluzione architettonica: la decisione di non dare continuità all’incarico professionale non può che alimentare la disaffezione dei professionisti verso una procedura invece strategica per lo sviluppo della città”.