Architettura alpina, il b&b Lou Estela in Valle Stura

Il bed & breakfast Lou Estela, a Moiola, un piccolo comune in provincia di Cuneo, è stato realizzato fra il 2020 e il 2021 su progetto degli architetti Dario Castellino e Valeria Cottino. L’intervento è consistito nell’ampliamento di un essiccatoio per castagne del 1870 per la sua trasformazione in un bed & breakfast con vista sulla Valle Stura.

 

L’estensione in legno gode di un panorama scenografico affacciandosi su un pendio rivolto verso la montagna più alta della zona, ph. ©Fabio Oggero.

 

La struttura, con il suo ampliamento in legno, è posta su un leggero pendio rivolto verso la montagna più alta della zona, e ricorda una casetta per uccellini a scala gigante. La ristrutturazione è stata pensata in sintonia con l’eredità storica dell’edificio e mette al centro la bellezza della natura.

 

Il vecchio “secou” del 1871 si fonde con una struttura di design realizzata in legno, che ospita interni moderni e d’ispirazione minimal, ph. ©Fabio Oggero.

 

L’estensione in legno, realizzata a partire dalla falda del tetto originale, si sviluppa dilatandosi alla ricerca dell’affaccio migliore.
Il legno a chilometro zero utilizzato per la costruzione proviene interamente dall’alta valle, mentre gli isolamenti sono in fibra di legno e calce/canapa anch’essi prodotti in zona, a Carmagnola e Piasco.

 

Gli arredi sono pochi ed essenziali, come le poltrone Egg Chair di Fritz Hansen disegnate da Arne Jacobsen e le lampade Parentesi di Flos di Achille Castiglioni, ph. ©Fabio Oggero.

 

All’interno l’edificio è composto da una piccola camera da letto totalmente nera ricavata nel vecchio essiccatoio, un bagno intermedio, una zona soggiorno, racchiusa da pannelli di legno e illuminata da una grande vetrata, e un angolo cottura nella nicchia di legno, nello spazio che dà verso la valle, per un totale di 40 mq. All’esterno, vi sono 1.300 mq di giardino, a uso esclusivo, arredati con un tavolo e sacchi poltrona.

 

Le pareti nere rivelano le origini di questa parte della casa, il vecchio “secou” dove si essiccavano le castagne, un’attività che anneriva le possenti pareti in pietra, ph. ©Fabio Oggero.

Dario Castellino

Dario Castellino

Laureato in architettura al Politecnico di Torino, dal 1994 inizia l’attività professionale occupandosi di progettazione architettonica, restauro, riqualificazione paesaggistica, allestimento di spazi museali e recupero del patrimonio edilizio alpino, oltre alla progettazione di edifici residenziali e produttivi vitivinicoli per conto di committenti sia pubblici che privati.
Si è dedicato al recupero dell’ex fabbrica di tessuti per la Galleria d’arte contemporanea Tucci Russo a Torre Pellice (Torino), al restauro del castello di Roccasparvera (Cuneo), al recupero della Fortezza Albertina a Vinadio (Cuneo), sede del museo Montagna in Movimento. Ha seguito i lavori per la valorizzazione del borgo di Linari in Toscana, il recupero della borgata Paraloup e Campofei, la realizzazione del museo dell’arpa Victor Salvi a Piasco (Cuneo), la costruzione della cantina vitivinicola Parusso di Monforte d’Alba e decine di interventi di edilizia residenziale.

Valeria Cottino

Valeria Cottino

Laureata in architettura al Politecnico di Torino, dopo un’esperienza di lavoro a Berlino, nel 1996 apre il suo studio professionale. Si occupa in prevalenza di recupero e restauro del patrimonio edilizio esistente e in particolare di quello alpino, rivalorizzazione del territorio e dell’ambiente, allestimenti museali e progettazione di edifici residenziali.
Tra i suoi progetti: la riqualificazione urbana della città di Apt (Francia) e delle borgate alpine Paraloup e Campofei, il museo della Resistenza di Chiusa Pesio e di Valloriate (Cuneo), il museo della Fisarmonica e dall’arte popolare locale a Robilante (Cuneo) e, a supporto delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, il museo Toselli-Bersezio a Peveragno (Cuneo).
Dal 2010 è presidente di Architettura senza Frontiere Piemonte Onlus, con la quale realizza progetti in Italia e all’estero di architettura sociale, processi inclusivi e interdisciplinari rivolti alle comunità locali, ricerca e utilizzo di materiali alternativi. All’interno del progetto da Scarto a Risorsa, ha appena ultimato ad Haiti un prototipo edilizio in paglia di riso portante.

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