Contrasti alpini

Dato che si tratta di una stessa tipologia, di un´architettura ?seriale?, l´hotel Cube di Savognin, nei pressi di Davos, non é molto diverso dagli altri Cube sparsi qua e l&aacute nella catena alpina. Architettato dall´ottimo duo austriaco Baumschlager&Eberle, gi&aacute autori di interessantissime e acclamate opere, il ?Cubo? é un concetto di albergo destinato prevalentemente ad una clientela giovane e sportiva. Con la sua massa in vetro e acciaio, del tutto anti-vernacolare, e le sue luci colorate dimostra efficacemente quanto sia inutile produrre e proporre identit&aacute regionali immaginarie in villaggi nel cuore delle Alpi che, per via del turismo internazionale, sono ormai globalizzati quanto il centro finanziario delle citt&aacute capitali. Grande importanza dedicata agli spazi comuni, meno alle camere, pensate unicamente come dormitori. Stile spartano, ma concetti tipologici e architettonici veramente innovativi e direttamente derivati da un´analisi attenta del programma, anch´esso non convenzionale.
Gli hotel Cube si sviluppano attorno a un patio centrale, una sorta di ?corte? comune a tutta altezza. Ai piani si sale o con un ascensore o, preferibilmente, con rampe che, fedeli al principio che lo sciatore non deve mai abbandonare il proprio equipaggiamento, permettono di portare la propria attrezzatura – biciclette, snowboard o sci ? agevolmente fino in camera. Nonostante queste ultime siano leggermente anguste e con finiture piuttosto essenziali, é proprio la loro tipologia inedita a rappresentare un elemento di particolare interesse. Le camere si articolano infatti in una sequenza composta da uno ?spazio cuscinetto? vetrato, detto anche showroom dove é possibile depositare e ?mettere in mostra? la propria attrezzatura, da un breve corridoio con armadio e accesso ai servizi igienici e, infine, dalla camera da letto vera e propria con doccia e lavabo a vista.
Essendo infine l´architettura degli hotel Cube assolutamente seriale, con facciate non configurate in base alle condizioni specifiche del luogo, il problema della gestione del rapporto con il panorama é risolto tramite un doppio involucro, dove elementi in vetro nella parte piú esterna possono essere variati e adattati al fine di aprire o chiudere visuali. Nell´intervallo compreso tra i due involucri si trova un suggestivo sistema di illuminazione che rende i Cube, cosa particolarmente suggestiva alle undici di una sera di fine inverno nel panorama abbondantemente innevato di Savognin, una sorta di lanterna in continua mutazione.

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