Di Foster + Partners Narbo Via, il museo dei reperti romani a Narbonne

A Narbonne è stato inaugurato Narbo Via, il nuovo museo progettato da Foster + Partners con Studio Adrien Gardère che riunisce le vestigia dell’antico passato della città, prima colonia romana del sud della Gallia, fondata nel 118 a.C.
La città non conserva esempi monumentali di quel passato, ma possiede una vasta collezione di più di 10mila reperti che finora erano conservati in altri musei.

 

Una nuova rampa collega il museo all’alzaia esistente lungo il Canal de la Robine, creando una connessione pedonale tra il museo e il centro della città.

 

La sfida di veicolare la notevole collezione antica della città in un contesto dichiaratamente contemporaneo è stata risolta con un edificio basso, di circa 8.000 metri quadrati, in cemento armato nelle sfumature della terra.
L’edificio accoglie gallerie per mostre permanenti e temporanee, un centro educativo multimediale, un auditorium, un ristorante e una libreria, oltre a strutture di ricerca, restauro e stoccaggio. All’esterno ci sono ampi giardini e un anfiteatro per spettacoli all’aperto.

 

Circondano il museo ampi giardini e un anfiteatro per spettacoli all’aperto.

 

Il fulcro del museo è un ‘muro lapidario’: una struttura metallica alta 10 metri e lunga 70, di ispirazione industriale, che attraversa tutto l’edificio e in cui sono presentati, su diversi piani, 760 monumenti funerari rinvenuti nelle necropoli romane della città antica. Questo muro espositivo separa le gallerie pubbliche dagli ambienti di lavoro dedicati al restauro lasciando intravedere ai visitatori il lavoro degli archeologi e dei ricercatori attraverso le pietre e la luce.
La struttura espositiva è flessibile per permettere di riconfigurare facilmente i reperti in mostra.

 

Una parete espositiva verticale corre per tutta la larghezza dell’edificio mettendo gli oggetti esposti al centro del museo.

 

Per i rivestimenti, strati di cemento miscelato a secco sono stati rincalzati sul posto; la stratificazione risultante richiama la natura archeologica del museo. Anche la risposta strutturale segue un approccio simile, basato sulla semplicità. Le pareti sono solide, termicamente isolate e portanti. Sostengono una copertura con travi a doppio T in cemento armato che agiscono da campate per una griglia di travi in cemento armato.
Le vetrate che circondano la copertura sono semplicemente avvitate direttamente nei muri di cemento.

 

La struttura espositiva permette di riconfigurare facilmente i reperti.

 

Spencer de Grey, architetto di Foster + Partners responsabile del progetto, ha spiegato: «Il nostro approccio è stato quello di creare un linguaggio architettonico semplice ma flessibile, intriso di un senso di monumentalità e di legami con la storia e la cultura».

Norman Foster, fondatore e presidente esecutivo di Foster + Partners, ha commentato: «Il nostro lavoro su Narbo Via prosegue una lunga relazione tra lo studio Foster e il sud della Francia. Le arti sono vitali per la vita di una città e un edificio culturale ha il potenziale per reinventare e rigenerare il senso del luogo, per abbattere le barriere fisiche e sociali. Riunendo il vecchio e il nuovo, Narbo Via rinnova l’immagine del museo, diventando non solo un luogo di riflessione ma un generatore di conoscenza per il futuro».

 

Il layout delle gallerie permanenti è basato sulla pianta di una classica villa romana, con un atrio centrale che conduce a tutti gli spazi espositivi

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