«Si può affermare – scrivono Marzia Marandola e Pasqualino Solomita, curatori di una mostra che l’Università Iuav di Venezia dedica all’ingegnere Epaminonda Ceccarelli (1925-2011) – che l’azione tenace e paziente di tanti talentuosi progettisti, attivi in provincia, costituisca la struttura più incisiva della tradizione italiana dell’architettura del Novecento».
Progettisti sconosciuti al grande pubblico e trascurati dalle riviste di architettura (ma Architectural Record paragonò, per il rigore formale e la coerenza costruttiva, il palazzo di Ceccarelli in via Gradisca a Ravenna alle opere di Gino Valle e di Oswald Mathias Ungers) la cui azione si è manifestata prevalentemente nelle città di provincia che, non dimentichiamolo, costituiscono la parte maggiore del tessuto urbano, economico e sociale del Paese.
Epaminonda Ceccarelli (Ravenna, 18 gennaio 1925, Cesena, 24 novembre 2011) si diploma geometra nel 1943 e l’anno successivo al liceo scientifico per poter accedere all’università. In piena fase di ricostruzione post bellica inizia la sua attività progettando abitazioni. Nel 1952 si laurea in Ingegneria all’Università di Bologna con una tesi in Costruzione Aeronautica e un anno dopo frequenta la Scuola Superiore di Ingegneria Aeronautica a Roma.
Nell’ambito dell’edilizia vince nel 1962 il primo premio In/Arch per l’edificio Fantini in via Pasolini a Ravenna. Nel 1970-71 realizza la sede italiana della Johnson Wax ad Arese, in provincia di Milano (nella foto di apertura): un’opera che egli stesso definisce “il fabbricato più importante progettato e costruito nella mia vita”.
Ma la formazione tecnica costruttiva esplicata a largo raggio, dall’edilizia all’aeronautica, propizia la vocazione nautica di Ceccarelli che sarà tra i pionieri del design nautico italiano, impegnato in una progettazione ‘sociale’ in grado di trasformare la navigazione da diporto da attività esclusiva a uno sport di più ampia portata, grazie all’industrializzazione dei processi produttivi.
Il primo progetto in questo campo è del 1948, e Ceccarelli accumula esperienza progettando derive a restrizione come lo Snipe, sul quale regata fino al 1964 ottenendo premi internazionali e nazionali. Nel 1967 realizzerà la prima imbarcazione italiana a vela in vetroresina rinforzata. Dai suoi progetti con il logo EC oggi navigano in Italia e nel mondo 4.000 imbarcazioni a vela e a motore.
Architetture e barche. L’opera di Epaminonda Ceccarelli, 1925-2011
- Fino al 10 luglio alla biblioteca Tolentini dell’Università Iuav di Venezia
- A cura e nell’allestimento di Marzia Marandola e Pasqualino Solomita
- In collaborazione con Archivio Epaminonda Ceccarelli, Giovanni e Tommaso Ceccarelli
- Fotografie e video di Daniele Casadio, Fabrizio Zani
I curatori ringraziano Giovanni Ceccarelli; Tommaso Ceccarelli; Paolo Bolzani; Claudia Conforti; Monica Martignon; Elisa Bizzotto; Biblioteca Iuav.