Fino al 28 aprile all’Adi Design Museum-Compasso d’Oro di Milano una mostra curata da Aldo Colonetti e Valentina Fisichella racconta il metodo, i valori e l’evoluzione di Caimi.
Si tratta di un percorso – nell’allestimento di Matteo Vercelloni – articolato in ambienti sinestetici che ospitano oggetti, video, opere d’arte, prodotti, documenti e disegni e che, insieme alla multimedialità e e live performance del collettivo Ex Anima, restituisce la contaminazione tra disegno industriale e arte, il rapporto sinergico tra scienza e design, l’originalità – definita in una parola come ‘riformismo progettuale’ – che da 75 anni caratterizzano l’attività dell’azienda fondata da Renato Caimi con il preciso nome di Caimi Brevetti.
Al di là di prodotti e documenti, il progetto espositivo è una storia di idee, illustrate, oltre che nella mostra, in un libro e in un podcast dedicati ai temi e agli attori della storia del marchio: imprenditori, designer, ricercatori, artisti, comunicatori.
Attraverso gli interventi dei curatori e dei protagonisti, con le caratteristiche di un saggio, il libro inserisce l’evoluzione del marchio e la sua storia familiare, ininterrottamente condotta con successo da tre generazioni, nel quadro di settantacinque anni di cultura del progetto e di vita sociale.
Filo conduttore del racconto è quel Feeling Good, lo star bene e progettare per far stare bene, del titolo, che dall’invenzione e dalla produzione di oggetti semplici ma celeberrimi (la schiscetta, nome lombardo del contenitore ermetico che permetteva agli operai di portare con sé con sicurezza il pasto nel percorso casa-lavoro), alle più sentite esigenze della vita della casa e dell’ufficio di oggi, come l’assorbimento acustico ed elettromagnetico negli ambienti, caratterizza da sempre l’approccio al progetto del disegno industriale di Caimi.
