La Commissione Europea e la Fundació Mies van der Rohe hanno annunciato i sette finalisti del Premio dell’Unione Europea per l’Architettura Contemporanea Mies van der Rohe 2022.
Tra i progetti, la casa per le arti contemporanee Z33 a Hasselt, in Belgio, di Francesca Torzo, e – finalista per l’architettura emergente – la scuola Enrico Fermi di Torino di BDR Bureau, intervento di totale riqualificazione che avevamo pubblicato sul numero 84 di IoArch.
Le altre opere finaliste sono le 85 unità di social housing Cornellà de Llobregat di peris+toral.arquitectes; Frizz23, Berlino, dello studio Deadline (Britta Jürgens + Matthew Griffin); la Ferme du Rail, Parigi, di Grand Huit e Mélanie Drevet Paysagiste; e la Town House della Kingston University a Londra di Grafton Architects.
Insieme a Bdr Bureau, finalista per l’architettura emergente il progetto di residenze collettive La Borda a Barcellona, di Lacol.
«Negli ultimi anni – spiega Georg Pendl, membro della giuria e presidente del consiglio degli architetti d’Europa – l’EU Mies Award presta molta più attenzione all’architettura quotidiana, quella architettura dove le persone vivono, lavorano e trascorrono il loro tempo libero, negli spazi pubblici. In Europa l’architettura di auditorium, teatri, musei si sta già facendo abbastanza bene, nel senso che se costruiamo un auditorium è scontato che sia di buona qualità, ma la stessa qualità va curata anche nella progettazione di una abitazione o di un qualsiasi progetto».
Il progetto vincitore del Premio di Architettura di 60.000 euro e quello del Premio di Architettura Emergente (20mila euro) verranno annunciati a fine aprile e la cerimonia di premiazione avrà luogo il 12 maggio 2022 nel Padiglione Mies van der Rohe di Barcellona.
I finalisti del Premio di Architettura
Frizz23. Mixed-use culturale e sociale a Berlino. Architetti Deadline (Britta Jürgens + Matthew Griffin), Berlino. Committente Forum Berufsbildung e.V., FrizzZwanzig GbR, Miniloft Kreuzberg GbR
Gli architetti hanno adattato il modello Baugruppe per creare spazi di lavoro per l’arte, l’educazione e le industrie creative e hanno assunto il ruolo di promotori per costruire la comunità di utenti del progetto. 32 piccole attività e organizzazioni non profit minacciati dalla rapida gentrificazione di Berlino si sono uniti per tutelare i loro spazi di lavoro. Gli architetti hanno prima riunito il gruppo intorno ai loro obiettivi programmatici e successivamente hanno progettato l’edificio in un costante dialogo con gli utenti, il vicinato e la città.
85 Unità di Social Housing a Cornellà de Llobregat. Architetti peris+toral.arquitectes, Barcellona. Committente AMB / IMPSOL
La base di questo nuovo edificio residenziale consiste in una matrice di sale comunicanti prive di corridoi per garantire la fruizione ottimale del piano e nell’uso del legno per consentire l’industrializzazione degli elementi, una migliore qualità della costruzione ed una importante riduzione dei tempi e delle emissioni di CO2.
Z33 Casa per le arti contemporanee, design e architettura, Hasselt. Architetti Francesca Torzo, Genova. Committente Z33 e Provincie Limburg
Z33 si colloca in continuità con gli edifici esistenti intorno al beghinaggio, evocando il carattere duale delle facciate, chiuse verso la strada e aperte sul giardino. Le sale per le esposizioni e i giardini segreti compongono un labirinto di spazi che coniuga ricordi di passaggi locali con altri di ville o palazzi stranieri.
Town House – Kingston University, Londra. Architetti Grafton Architects, Dublino. Committente Kingston University
«Ispirati da una visione educativa progressista – scrivono le Grafton – presente tra i requisiti del concorso, e dal desiderio di avvicinarsi alla comunità, abbiamo risposto organizzando il progetto in una matrice tridimensionale, uno spazio singolare e complesso che lega i diversi elementi del brief, conferendo ad ogni parte la propria identità; un luogo in cui spazi e usi si intrecciano e si collegano fisicamente e visivamente, creando un contesto che promuove la sovrapposizione e lo scambio».
La Ferme du Rail, Parigi. Architetti Grand Huit e Mélanie Drevet Paysagiste, Parigi. Committente Réhabail
Nata dal desiderio di residenti e associazioni locali di veder crescere un luogo in cui coniugare agricoltura urbana e solidarietà, la Ferme du Rail ha l’obiettivo di integrare le persone vulnerabili. La fattoria offre 15 unità di social housing di emergenza e reintegrazione, 5 unità per studenti, una serra produttiva senza riscaldamento, un ristorante aperto al pubblico, una fungaia di champignon e un giardino di permacultura. L’obiettivo è quello di ridurre al minimo la necessità di energia, alimenti e risorse finanziarie mediante l’introduzione di un’economia circolare.