La rivista tedesca di architettura AW Architektur & Wohnen ha eletto Sou Fujimoto ‘architetto dell’anno 2023’. Per l’occasione, dal 15 luglio al 30 agosto l’Aedes Architecture Forum di Berlino organizza la mostra Primitive Future – Everything Is Circulating, dedicata al suo approccio sperimentale, alla sua filosofia e alla sua poetica.
Nelle opere di Sou, che è cresciuto nell’ambiente naturale dell’isola di Hokkaido ma ha studiato architettura in una città densa e artificiale come Tokyo, la relazione tra architettura e natura è una componente essenziale ed è da intendersi in maniera biunivoca, guardando al costruito come una componente dell’ambiente naturale in cui viviamo e dall’altra parte considerando la natura come una forma dell’architettura. Non vi è dicotomia tra natura e architettura che anzi, entrando in risonanza tra di loro, possono dare vita a nuovi ‘luoghi’.
«Ogni cosa è differente ma collegata – spiega Fujimoto. Uno e molti allo stesso tempo; semplice e complesso. Il mio interesse è verso un’architettura che sia realmente in armonia con la natura, gli esseri umani e la città».
Con questo approccio, negli ultimi vent’anni Sou Fujimoto ha sviluppato un affascinante portfolio di lavori, soprattutto in Asia ma anche in Europa. A Montpellier la torre residenziale L‘Arbre Blanc (2019) combina la funzionalità degli ampi terrazzi schermati con una leggerezza che ricorda quella degli origami.
La forma organica e in parte trasparente della Casa della Musica di Budapest (2022) si fonde con la natura dei giardini pubblici della capitale ungherese e nello stesso tempo dà vita a interazioni e relazioni inaspettate tra gli utenti e il costruito.
In tutto sono 12 i progetti di Fujimoto in mostra all’Aedes Forum di Berlino. Tra questi Casa N (2008) a Oita e Casa NA (2011) a Tokyo; il Shiroiya Hotel (2020) a Gunma; la Temporary Hall For Dazaifu Tenmangu (2023) a Fukuoka; il Learning Center dell’École Polytechnique di Parigi, attualmente in corso, e il progetto del Padiglione per l’Expo di Osaka del 2025.