Gae Aulenti e la Toscana, una mostra a Firenze e Castelfiorentino

Fino al 18 novembre 2025 a Firenze le Sale Fabiani di Palazzo Medici Riccardi ospitano “La modernità può costruire altrimenti. Gae Aulenti e la Toscana”, mostra dedicata a Gae Aulenti, architetto, designer e scenografa.

Curata dalla professoressa Emanuela Ferretti dell’Università degli Studi di Firenze e dall’architetto Silvia Moretti della Fondazione Architetti Firenze, la mostra si articola in otto nuclei tematici, restituiti attraverso una selezione di disegni dell’Archivio Gae Aulenti:  fotografie, plastici dei progetti appositamente realizzati e narrazioni digitali.

L’intenso rapporto tra la Toscana e Gae Aulenti (1927-2012) ha inizio negli anni Sessanta con i progetti di design industriale per le aziende Poltronova e Martinelli Luce, da cui nascono rispettivamente la sedia Sgarsul e la lampada Pipistrello.

 

 

Nel 1969, con la riconfigurazione dell’altana di Palazzo Pucci nel centro di Firenze e la riprogettazione del giardino della villa di Granaiolo a Castelfiorentino prendono avvio gli interventi di architettura, che proseguono con il progetto per una casa unifamiliare a Pisa (ancora in essere) e con l’allestimento della Galleria del Libro (non più esistente) a Viareggio, cui seguono numerosi progetti come – tra gli altri – il nuovo ingresso alla Stazione Santa Maria Novella dal Binario 16 (1990), la sistemazione della piazza antistante la Stazione Leopolda (1996), la partecipazione ai concorsi per la Nuova Uscita degli Uffizi (1998) e per il Museo dell’Opera del Duomo (2001).

A Prato negli anni Settanta Gae Aulenti collabora inoltre con Luca Ronconi per alcune scenografie teatrali.

 

Gae Aulenti con Bianca Ballestrero, Riconfigurazione della piazza antistante l’ex-Stazione Leopolda, Firenze, 1996. Rappresentazione prospettica, prima versione. ©Archivio Gae Aulenti

 

A Firenze, il rapporto di Gae Aulenti con la città va oltre i suoi progetti ideati e attuati. La sua figura è stata infatti centrale nel dibattito architettonico fiorentino, con la partecipazione a concorsi di grande rilievo: nel 1998 fu invitata a competere per la nuova uscita degli Uffizi, proponendo un progetto che affrontava la complessa sfida di dare una nuova identità ad uno spazio residuale. Anni dopo, nel 2001, Aulenti fu nominata presidente della giuria del concorso per la stazione dell’Alta Velocità, vinto da Norman Foster.

La modernità può costruire altrimenti. Gae Aulenti e la Toscana intende portare all’attenzione del pubblico un capitolo meno noto, eppure significativo, del percorso professionale dell’architetta.

«Se per Gae Aulenti ogni architettura era ed è legata alla polis e deve tenere conto della partecipazione collettiva, la mostra – spiega Valentina Zucchi, curatrice del museo di Palazzo Medici Riccardi – contiene in sé l’idea di città e ci invita a quell’esercizio di pensiero e di coscienza sugli spazi pubblici che ha caratterizzato l’intera sua opera, rendendola tanto profonda ed eloquente: perchè l’utopia, scriveva, è il pensiero di un futuro possibile».

 

 

Alla mostra di Palazzo Medici Riccardi, dove sono raccolti i progetti principali per la città di Firenze e del territorio toscano, si affianca, dal 4 ottobre, presso il centro culturale Cambio di Castelfiorentino un approfondimento sul tema della residenza, che declina in modo esemplare il dialogo fra tradizione e progetto contemporaneo facendo emergere relazioni e connessioni con un territorio – quello di Castelfiorentino – che esula dai circuiti tradizionali del turismo culturale, suscitando così interesse per l’eredità culturale degli ultimi cinquant’anni, come pure per i protagonisti della nostra contemporaneità.

La modernità si può costruire altrimenti. Gae Aulenti e la Toscana è promossa da Fondazione Architetti Firenze, Master Museo Italia dell’Università degli Studi di Firenze, Archivio Gae Aulenti di Milano grazie a Città Metropolitana di Firenze, Fondazione Cambiano e Fondazione Mus.e. e con la partecipazione degli allievi del Master Museo Italia e della Scuola di Architettura dell’Università di Firenze.

La mostra ha ricevuto il patrocinio e il contributo di Regione Toscana, Fondazione CR Firenze, Ance Firenze, Unioncamere Toscana. Ha il patrocinio di Comune di Firenze, Comune di Castelfiorentino, Camera di Commercio di Firenze, Fondazione FS Italiane, Fondazione Giovanni Michelucci, Opera di Santa Maria del Fiore, Ordine Architetti Firenze; è resa possibile grazie al contributo di FSC – Forest Stewardship Council Italia e Berni Store e al supporto di Martinelli Luce e Unicoop Firenze.

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