Gmp e gli aeroporti di Berlino: 55 anni dopo Berlin-Tegel aperto il nuovo ‘Willy Brandt’

Il nuovo aeroporto di Berlino-Brandeburgo intitolato all’ex cancelliere tedesco Willy Brandt è entrato ufficialmente in funzione sabato 7 novembre 2020, in ritardo di quasi dieci anni rispetto alla data di apertura inizialmente prevista. Il nuovo aeroporto, la cui costruzione è stata segnata negli anni da errori, corruzione, ritardi e continui sforamenti di budget, si trova a sud-est del centro di Berlino e ha inglobato il preesistente scalo di Schönefeld, diventato uno dei cinque nuovi terminal.

Progettato da von Gerkan, Marg and Partners Architects (gmp), l’aeroporto è costituito dal terminal passeggeri e dall’Airport City che si trova al centro del sistema di piste parallele. Il complesso comprende inoltre a ovest le aree di manutenzione e le aree di servizio e carico a est. Tutti elementi che riprendono l’assialità del sistema complessivo, per formare un’unità architettonica e funzionale.

Il nuovo hub ferroviario, stradale e aereo, di nuova costruzione, converge in un punto e garantisce così che le distanze tra i diversi modi di trasporto siano il più brevi possibile.

 

La chiara disposizione degli spazi e l’illuminazione naturale garantiscono un facile orientamento e creano uno spazio con un elevato valore di comfort, © Marcus Bredt.

Il progetto è studiato come un sistema coerente, che tenga conto degli sviluppi e dei cambiamenti futuri, compreso l’aumento della capacità dei passeggeri. Per raggiungere questo obiettivo, gmp ha sviluppato fin dall’inizio principi di progettazione raccolti in un manuale di progettazione urbanistica, funzionale e artistica condiviso da tutti i soggetti coinvolti nel processo di progettazione, che stabilisce tutte le scale di progetto, dagli aspetti di progettazione urbana fino ai materiali, ai colori e agli arredi.

 

Il progetto complessivo mira a creare un edificio con un’identità sintetica in cui gli elementi strutturali sono parte armonica del layout funzionale, © Marcus Bredt.

L’obiettivo del progetto è stato, come raccontano gli architetti, «quello di raggiungere la massima armonia possibile tra struttura, relazioni spaziali, funzione e identità architettonica».
L’aeroporto è dedicato Willy Brandt e accoglie i passeggeri con una citazione quanto mai adattata a questo periodo storico: “Se devo dire ciò che, oltre alla pace, è più importante per me, la mia risposta è: la libertà”.

 

La caratteristica architettura dall’aeroporto di Berlino-Tegel inserito nell’elenco dei monumenti storici tedeschi dal 2019, © Marcus Bredt.

In contemporanea con l’apertura di Berlino-Brandeburgo è partito l’ultimo volo dall’aeroporto di Berlino-Tegel, che era in funzione da 46 anni. Meinhard von Gerkan, Volkwin Marg e Klaus Nickels avevano appena concluso i loro studi di architettura quando nel 1965 vinsero il concorso internazionale per l’aeroporto di Berlino-Tegel. Von Gerkan, Marg e Nickels avevano progettato l’aeroporto facendo in modo che la distanza tra l’auto e l’aereo fosse di soli 30 metri. Un prerequisito per questo era la gestione decentralizzata dei passeggeri; inoltre la polizia, la consegna dei bagagli, la dogana e il personale di check-in si spostavano da un gate all’altro, dove gli ospiti arrivavano in auto e si preparavano per l’imbarco. Ciò significava che i tempi di imbarco e di sbarco erano particolamente brevi. Dal punto di vista architettonico, questa disposizione diede origine a una geometria ad anello a forma di esagono composta.
L’intero aeroporto, dall’aspetto urbanistico fino ai mobili e alle piastrelle del pavimento, progettati dallo studio von Gerkan, Marg and Partners Architects, si basa su questa forma esagonale di base.

 

La struttura era concepita attraverso un layout a misura di passeggero con gestione decentrata, © Marcus Bredt.

Nonostante il successo tra viaggiatori e amanti dell’architettura, l’aeroporto di Berlino-Tegel è rimasto un unicum. A partire dalla metà degli anni Settanta infatti il layout a misura di passeggero con gestione decentrata non risultò più adatto alle nuove infrastrutture di sicurezza dovute al terrorismo e ala crescente domanda di spazi commerciali.

Dopo la sua chiusura, gli edifici continueranno a essere utilizzati come parte della futura Berlin TXL – The Urban Tech Republic, centro sperimentale per la ricerca e l’impresa sui temi della mobilità, delle fonti di energia e dei materiali.

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