Il Gruppo FS, che ha appena pubblicato il Rapporto di Sostenibilità 2021, si è dato l’obiettivo di raggiungere la carbon neutrality entro il 2040, anticipando di dieci anni gli obiettivi europei.
L’accelerazione viene dal piano industriale presentato lo scorso maggio che aggiorna gli impegni del Gruppo lavorando su più fronti: da una parte la riduzione dei consumi, dall’altra più chilometri di linee elettrificate (su 16.800 chilometri di rete, attualmente sono 12mila quelli elettrificati) e l’utilizzo di energia proveniente da fotovoltaico e minieolico per un valore di 2,6 terawattora, sfruttando, dove possibile, spazi e siti ferroviari e stradali.
Già oggi del resto il trasporto ferroviario contribuisce solo in minima parte alle emissioni di gas a effetto serra in Italia (lo 0,4 per cento del 27 per cento complessivamente attribuibile al settore trasporti).
Ma un presupposto per un progresso strutturale verso la riduzione dell’impatto ambientale del trasporto è l’incremento dello shift modale dal trasporto su gomma, sia di passeggeri che di merci, verso il ferro, da integrare con la strada solo per il primo e l’ultimo miglio.
In questa direzione, la spinta nella lotta al cambiamento climatico confermata dal Green Deal Europeo e dal pacchetto “Fit for 55” (il piano dell’Ue su clima ed energia) e l’accelerazione assicurata dai fondi del Pnrr (che prevede 2,4 miliardi di euro per rendere la rete più green ed efficiente entro il 2026) rappresentano oggi opportunità da cogliere per ridisegnare la mobilità del futuro, con il trasporto ferroviario al centro dello sviluppo sostenibile del Paese.