Sarà il maestoso sarcofago consolare dalla via Ardeatina, insieme a un gruppo di togati romani, ad accogliere i visitatori delle Gallerie d’Italia in piazza della Scala a Milano dal 25 maggio, data di apertura della mostra I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori.
Nei vasti spazi delle Gallerie troverà posto il colossale Dace prigioniero simile agli esemplari del Foro di Traiano, accanto ai ritratti di Domiziano e di Antinoo, recentemente restaurati, parte della celebre galleria dei 122 busti della Collezione.
Il percorso espositivo terminerà con una sezione interamente dedicata ai restauri, dove l’Ercole composto da 112 pezzi, già esposto a Roma, dialogherà con Leda con il cigno: in entrambe le opere saranno visibili diverse fasi dell’intervento di pulitura, per raccontare le sfide che deve affrontare il restauro contemporaneo.
Il progetto scientifico della mostra, a cura di Salvatore Settis e Carlo Gasparri, mette in luce l’eccezionale rilevanza della storia del Museo Torlonia alla Lungara, fondato dal principe Alessandro Torlonia nel 1875.
Le opere – busti, rilievi, statue, sarcofagi ed elementi decorativi, più di 620 pezzi – sono insigni esempi di scultura antica e testimoni di uno spaccato altamente rappresentativo della storia del collezionismo di antichità in Roma dal XV al XIX secolo.
La mostra I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori nasce da un accordo tra la Fondazione Torlonia e il Ministero della cultura con la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma.
L’appuntamento di Milano è la prima tappa, dopo il successo dell’inaugurazione romana, di un tour presso importanti musei internazionali che si concluderà con l’individuazione di una sede espositiva permanente del nuovo Museo Torlonia.
Presso i Laboratori Torlonia di via della Lungara proseguono nel frattempo i restauri delle sculture della Collezione.
Bulgari ha contribuito come main sponsor al restauro delle opere già esposte nella Mostra Capitolina.
Gallerie d’Italia ha contribuito al restauro del Sarcofago Consolare e della scultura della Leda che apriranno e chiuderanno significativamente la mostra.